ROMA - Dopo aver tentato con carabinieri, Guardia di finanza, procura della Repubblica, Giovanni Calabrese, sindaco di Locri, qualche mese fa non sapendo più a che santo votarsi per combattere l'assenteismo nel suo Comune, dove su 125 impiegati in organico non si presentavano al lavoro mai più di 25 al giorno, aveva provocatoriamente scritto una missiva direttamente all'Altissimo.
LE ALTRE MOSSE
Assegnare i controlli all'Istituto di previdenza, tuttavia, potrebbe essere solo la prima mossa. Come annunciato da Renzi, il passaggio successivo sarà rimettere mano alla delega per la riforma della Pubblica amministrazione. Ieri il ministro Madia ha spiegato che il tema del lavoro pubblico sarà affrontato in quel testo con «premi e sanzioni, con poche regole chiare». Nel provvedimento, tuttavia, all'articolo 13, è contenuto un comma che è sfuggito a molti ma che potrebbe costituire il grimaldello per scardinare il sistema delle inefficienze nel quale i «fannulloni» possono trovare terreno fertile. Con la riforma saranno abolite le piante organiche della Pa, quelle che assegnano ad ogni amministrazione un certo numero di dipendenti per il loro funzionamento. Saranno sostituite da una verifica dei fabbisogni effettivi di personale. Chi sarà considerato in esubero sarà messo «a disposizione» di altre amministrazioni attraverso il meccanismo della mobilità obbligatoria entro i 50 Km introdotta dal decreto Madia. Chi non sarà ricollocato, avrà due anni di stipendio all'80% e poi il rapporto di lavoro sarà sciolto. Presto saranno disponibili le tabelle di equiparazione su stipendi e qualifiche che permetteranno di far partire il meccanismo della mobilità. Semplificazioni, poi, arriveranno anche sui meccanismi introdotti dall'ex ministro Brunetta sui licenziamenti disciplinari.