Metti che con una bacchetta magica una maga malandrina facesse trasferire al completo a Milano le sfilate viste ora a New York : ci sarebbe poco da ridere e meno ancora …da scrivere. Tengo a precisarlo per una rivalsa a favore della moda italiana che ha ancora molta carne al fuoco e molto da insegnare . Talento e senso pratico sono i punti di forza delle creazioni che in questi giorni sfilano in passerella a Miano per il pret-à-porter con destinazione autunno-inverno 2019-2020.
Tra le prime in calendario, molto attesa, United Colors di Benetton si è annunciata come un new Rinascimento proposto con la vena polemica che la griffe veneta non abbandona mai . Indifferente com’è alla smania di “nuovo” ad ogni costo, Benetton sfida la moda con un concetto dell’attualità che punta sulla qualità, sul colore e sul mood: talento e fantasia non hanno età ed ecco che polemicamente United Colors 2019-2020 vince con un trend che porta la firma del settantenne Jean Jacques de Castelbajac , voluto come direttore artistico da Luciano Benetton (anni 83) coadiuvato a sua volta dal compagno di merende di sempre, Oliviero Toscani (prossimo agli….ottanta). E’ vero, Verdi ha scritto Falstaff e Otello a ottant’ anni! L’età può essere una bufala è del resto il verbo di Armani : conta la fantasia, l’abilità, l’intelligenza creativa.
Le cinque giornate della Fashion Week proposta dal calendario della Camera Nazionale della Moda Italiana comprendono anche sfilate ed eventi fuori calendario presentati nelle diverse locations .
La moda sta vivendo un momento particolare : c’è nell’aria qualcosa di sospeso, una voglia di vintage subito respinta da proposte che inneggiano a una nuova interpretazione del rock-pop. Qualche follia è annunciata. A dare segnali di ragionevolezza sono le collezioni di Cucinelli, il cui verbo stilistico sempre più raffoinato, taglia sempre la testa al toro proponendo novità che non rinunciano a qualcosa di dèjà vu evocato - anche polemicamente - con qualche capo extra-look.
Nella casa che fu di Alessandro Manzoni in via Morone, si presenta l’intero panorama Geox 2019-20 con una collezione immaginata per assecondare le esigenze di un pubblico femminile e maschile con apporti sempre inediti legati alla formula “che respira” applicati non solo alle calzature ma anche ai capospalla creati per affrontare un inverno nel quale il lusso si racconta con la qualità.
In pista comunque le nostre più grandi griffes: Tod’s, Les Copains, Prada, che conferma di non tenere in alcun conto il trend globalizzato ma “globalizza” il suo pensiero-moda imponendo un look fuori dal coro. Tra una sfilata e un evento dedicati al pret-à.porter, improvvisamente spunta l’evento di alta moda firmato da Raffaella Curiel che nel cinquantesimo anniversario della morte della sua famosissima madre, la sarta della Milano chic, Gigliola Curiel, che vestì i più bei nomi del jet set negli anni del miracolo italiano. Nella collezione di oggi, Raffaella presenta oltre alle sue bellissime creazioni anche sette abiti riproposti esattamente com’erano : autentici sogni di tessuto prezioso che meritano una pagina speciale: che dedicheremo.
Il lusso resta l’obbiettivo più inseguito: nella sua bellissima show room milanese, la veneta Renè Caovilla presenta le scarpe che più del solito si propongono come “oggetti d’arte chiamati scarpe”.
Dinamismo e praticità ma anche il piacere di un gioco di fantasia libera di volare con la collezione Hogan e anche in modo più visibile con la griffe di Tod’s. Attesa per la collezione di Elisabetta Franchi, applausi per l’esposizione in forma privatissima ( via “etere”) del look di altissima caratura firmato Fuzzi. Antonelli conosce ormai il suo pubblico e non lo delude continuando una ricerca che parla di eleganza raffinatissima anche nei dettagli molto curati. A Etro , lo spazio che questa griffe merita per abilità, fantasia e fedeltà a un look tutto speciale che si rinnova sempre senza mai tradire il principio selettivo che lo anima.
Ultimo aggiornamento: 01:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi