Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

CON NICOLAO UN NUOVO
ITINERARIO PER VENEZIA

Lunedì 1 Novembre 2021 di Luciana Boccardi

Tanti i modi  per  conoscere  Venezia:  c’è  chi comincia dai  Musei, o dalle Chiese, o dai punti di importanza culturale più attuale, la Biennale, la collezione Guggenheim, palazzi, fondaci, itinerari lungo le vie tortuose della città, tra calli e ponti che si susseguono, scortati dallo sciabordio dell’acqua sollevata dai remi  delle gondole che accompagnano turisti e curiosi lungo percorsi quasi immaginifici.

Se io dovessi dare un consiglio a chi  voglia  conoscere Venezia, la sua cultura, la sua civiltà, le sue tradizioni, le sue debolezze, la sua forza che la tiene ancora viva ( nonostante una volontà perversa di chi la vorrebbe un bancomat a disposizione) , suggerirei un itinerario insolito, inconsueto: una visita guidata nell’atelier di Stefano Nicolao, il mago costumista che ha realizzato creazioni per tanti film, opere, eventi, Carnevali, feste e ricorrenze. Lo suggerirei  perchè qui non si trovano solo i costumi, gli abiti che hanno accompagnato epoche e fasti, cadute e ricorrenze,  ma si può entrare nell’atmosfera che questo  creatore di sogni sa evocare perchè  dentro quell’atmosfera c’è proprio lui, Nicolao - che nasce attore e diventa costumista per scelta decisa e felice. Il teatro era stato il suo primo amore, e nel teatro Stefano Nicolao, veneziano doc -  ha scoperto la via per raggiungere un punto che sa  apparire sempre irraggiungibile; la perfezione del racconto storico che ha voluto imprimere ad ogni costume realizzato.

Ha cominciato quarant’anni fa, accanto a  una mamma che gli ha trasmesso l’arte del cucire mai disgiunta da quella di inventare cucendo.  A questo,  l’eterno bambino dai capelli ricci e dai modi dolci esibiti con arguzia, ha aggiunto una cultura storica che gli  ha permesso di apprezzare questo o quel dècor in uso nella tal data, e perchè il successo di un tipo di tessuto, caduto poi in disgrazia per favorire l’avvento di altre stoffe che Venezia sapeva offrire dai suoi ateliers che nel tempo sono diventati occasione di informazione culturale  sofisticata. Siano i tessuti di Bevilacqua (che lavora ancora a Venezia su telai d’antan), siano quelli  di Rubelli, che da  più di due secoli insegue ogni possible novità che consenta a un tessuto di diventare -  per meriti di grafica o di pura invenzione artistica - un prodotto che si possa definire “veneziano”. Si tratti di motivi copiati dai vetri più famosi, si giochi con i merletti (che hanno costituito ni secoli  un vero e proprio elemento di giurisdizione con leggi suntuarie che hanno avuto il compito di frenarne  ridondanza), o si possa soffermarsi sui velluti, onore e gloria della produzione della Serenissima, Stefano Nicolao ha scelto di raccontare la storia di Venezia con questi capi unici,  realizzati in osservanza al costume del tempo che vogliono evocare.  

Con “Atelier Nicolao”, è nato uno spettacolo vero a proprio (“Venezia reflection -  il costume veneziano e i 40 anni di storia dell’Atelier”)  proposto recentemente nelle sale di Ca’ Sagredo dove i  1600 anni che si considerano  l’età di Venezia hanno offerto quadri di una esposizione singolare e sofisticata: bellissima. Raccontati dalla voce dello stesso autore,  hanno aperto la sfilata   - applauditissimi - i costumi con riferimenti al costume romano e bizantino immaginati per i primi abitanti delle isole, i fuggiaschi inseguiti dai barbari , in cerca di riparo nelle isole,  di Rivo Alto ,  di S.Pietro , infine  Venezia. Personaggi, dalla regina di Cipro alle cortigiane altissime sulle scarpe impossibili, i famosi calcagnetti che, con altezze che potevano arrivare ai 60 centimetri da terra, ogbbligavano le signore a farsi sostenere  da due persone di scorta. I fasti di un Settecento prezioso, il gioco delle crinoline rivelato in esterni con i paniers  pronti ad allargare gonne infinite. La classe , l’eleganza, il gioco del tempo raccontato così’, con la semplicità - che Stefano Nicolao non perderà mai anche se truccata dal gioco irrinunciabile dell’artificio necessario a rendere vera e credibile la storia di Venezia, immensa e mai abbastanza rivelata, attraverso i suoi costumi, ricca e nobile, festosa e drammatica.

Un pubblico attento, non di facciata ma interessato davvero, ha applaudito l’evento che ha siglato per Nicolao  un punto d’arrivo esaltante. Accanto a lui, come sempre, ...donne: rappresentata solo dal suo autentico abito da sposa,  rivisitato da Nicolao per l’occasione, sua madre, che lo accompagnò fattivamente  fin dagli inizi; sua  moglie,  Susanna, che lo segue intelligente nel  lavoro e nelle scelte di vita da sempre . Ultima  -  in ordine d’arrivo - la  bella figlia che ha indossato per l’occasione il favoloso abito dell’angelo ,creato per la discesa dell’angelo dal campanile in tempo di Carnevale. Non sono mancati gli abiti di oggi, dei red - carpet, dei film più famosi, da Farinelli a Casanova, gli abiti di Tosca intrisi di drammaticità, o  i vestiti da gran sera delle grandi occasioni mondane,  esaltati da riprese che hanno portato il nome di Nicolao e Venezia in tutto il mondo.

Ultimo aggiornamento: 19:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA