MOGLIANO - «Cosa ho fatto alla mia bambina?». È questa la domanda che, ora dopo ora, inizia a affacciarsi nella sua mente con sempre maggiore urgenza. Sembra proprio che stia arrivando il tempo della consapevolezza per la mamma di Zerman da ieri agli arresti domiciliari con l'accusa di aver gettato la figlia di nemmeno tre anni dal balcone di casa. Dopo la confessione di domenica notte e l'arresto nelle prime ore di lunedì mattina, alla quarantenne è stato concesso di lasciare la Giudecca, luogo non adatto alle sue condizioni di salute, e di trovare riparo nella casa del padre, che subito si è detto disposto ad ospitarla. La donna è scioccata, e continua a chiedere con insistenza della bimba, di vederla, e di come stia.
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Ha ribadito ai suoi legali e alla famiglia: «Ho sentito una voce che mi ha detto di farlo». Così avrebbe lasciato cadere la piccola nel vuoto. L'accusa che le viene mossa è di tentato omicidio aggravato da vincolo di parentela. Gli avvocati hanno richiesto tutti gli incartamenti sul suo caso al dipartimento psichiatrico dove la donna era in cura da circa un anno. «Dobbiamo capire se questo dramma avrebbe potuto essere evitato» ribadiscono. L'incidente probatorio, richiesto dalla Procura, avverrà nei prossimi giorni e sarà determinante per far luce sulle reali condizioni psichiche al momento dell'incidente. La paracusia, o allucinazione uditiva è una delle forme generalmente abbinate alla schizofrenia: proprio questo sarebbe il disturbo che l'ha portata ad un gesto incontrollato...
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