Venezuela, dure proteste anti Maduro: lancio di oggetti e insulti contro il presidente

Mercoledì 12 Aprile 2017
Venezuela, dure proteste anti Maduro: lancio di oggetti e insulti contro il presidente
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Il presidente venezuelano Nicolas Maduro è stato fortemente contestato da una folla che gli ha lanciato addosso palle di carte e altri oggetti mentre partecipava ieri sera ad una cerimonia ufficiale a San Felix, nello stato orientale di Bolivar. Appena tornato in Venezuela dall'Avana, dove aveva partecipato ad un vertice dell'Alleanza bolivariana per le americhe (Alba), Maduro si è recato a San Felix per le celebrazioni del bicentenario di una battaglia cruciale per l'indipendenza del paese latinoamericano. Il presidente stava sfilando fra il pubblico salutando la gente da un veicolo scoperto, quando quasi al termine del suo percorso è stato raggiunto da lanci di oggetti, mentre una parte del pubblico gli lanciava insulti a squarciagola. La televisione pubblica, che trasmetteva in diretta la cerimonia, ha interrotto le immagini nel momento in cui è scoppiata la protesta, ma sui social network sono subito spuntati i primi video dell'incidente, ripresi dalla folla.

Ieri è stata una giornata di scontri e violenze per le vie di Caracas.  Per la violenta repressione delle proteste antigovernative uno studente è morto lunedì, probabilmente ucciso dalla polizia , e il fatto  ha riportato alle stelle le tensioni fra il governo di Nicolas Maduro e l'opposizione, che controlla il Parlamento e ha già annunciato nuove manifestazioni di piazza. Daniel Queliz, uno studente di legge ventenne che partecipava a una protesta di piazza a Valencia - capitale dello stato di Carabobo e terza città del paese - è stato raggiunto da uno sparo al collo ed è morto mentre lo portavano in ospedale. 

Da Ginevra, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Unhchr) ha espresso «preoccupazione» per il modo in cui governo venezuelano sta affrontando le proteste e ha chiesto alle autorità di garantire «il diritto di manifestare pacificamente e la libertà di espressione».
Malgrado la dura repressione - oltre 200 feriti e 200 fermi negli scontri degli ultimi due giorni secondo Ong locali- le proteste antigovernative sono andate avanti per tutta la notte, non solo a Caracas e Valencia, ma anche a Los Teques (stato di Miranda), Barquisimeto (Lara) e Maracay (Aragua) con migliaia di manifestanti, blocchi stradali e cariche della polizia, mentre i vicini appoggiavano la protesta facendo chiasso con le pentole dalle loro finestre, i cosiddetti «cacerolazos».
Ultimo aggiornamento: 09:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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