Siria, milizie islamiche processano e lapidano a morte due donne accusate di adulterio

Martedì 12 Agosto 2014
Siria, milizie islamiche processano e lapidano a morte due donne accusate di adulterio

Un religioso legge il verdetto prima che il camion scarichi un gran mucchio di pietre vicino al giardino comunale. Combattenti jihadisti poi portano una donna, vestita di nero da capo a piedi e la fanno entrare in una buca.

La lettura della sentenza pronunciata da un tribunale islamico improvvisato è chiara: la donna deve essere lapidata a morte per aver commesso adulterio.

«Nessuno tra la folla ha avuto la forza di farsi avanti e opporsi, riferisce al Washington Post un testimone dell'esecuzione eseguita in una città del nord della Siria - Così i combattenti jihadisti, per lo più estremisti stranieri – spiega - hanno potuto fare come volevano uccidendo Faddah Ahmad con lanci di pietre».

«La donna, quando è iniziato il lancio non ha emesso nessun grido e non si è mossa - ha affermato il testimone, membro dell'opposizione – L'omicidio si è consumato non lontano dallo stadio di calcio della città di Raqqa, la principale roccaforte del califfato islamico».

L'esecuzione, eseguita il 18 luglio, è stata preceduta due giorniprima da un'altra lapidazione nella vicina città di Tabqa. Anche questa volte la ragione che ha scatenato la furia dei combattenti islamici è stata l'accusa di aver fatto sesso fuori da matrimonio. I miliziani hanno conquistato secondo le ultime notizie, larghe fette della Siria terrorizzando gli abitanti con la loro rigida interpretazione della legge islamica che prevede decapitazioni e il taglio delle mani per chi è accusato di furto. Recentemente i miliziani hanno legato un ragazzo di soli 14 anni a una croce e lo hanno lasciato diverse ore sotto il sole cocente per punirlo. La ragione? Non aveva rispettato la rigida osservanza del digiuno del mese sacro del Ramadan. Il gruppo si è inoltre reso protagonista di violenze contro i musulmani che professano la confessione sciita. Le prime foto su questi processi sono apparse su alcuni account Twitter.

I due casi sono stati segnalati dall'Osservatorio siriano sui diritti umani con sede in Gran Bretagna, che raccoglie le informazioni attraverso una rete di attivisti in tutto il paese. Bassam Al-Ahmad, un portavoce del Centro siriano di Documentazione sulle violazioni dei diritti umani ha dato conferma delle esecuzioni.

Ultimo aggiornamento: 20:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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