Schianto fatale delle ladre in fuga: rom a processo per la morte dell'amica

Martedì 21 Maggio 2024 di Maria Elena Pattaro
La Smart dove è morta la mamma 32enne Severina Sever

SAN FIOR (TREVISO) - Stavano scappando con il bottino dopo aver svaligiato un’abitazione. Ma la fuga era finita in tragedia, con la Smart frantumata contro un camion dopo un sorpasso azzardato sulla Pontebbana, il pomeriggio del 7 agosto 2020. Severina Sever, 32enne rom, era morta sul colpo all’altezza di Castello Roganzuolo. Ieri mattina, a quasi quattro anni dalla tragedia, è iniziato il processo alla complice, Anita Braidic, 26 anni, che guidava senza aver mai preso la patente. La donna è accusata di omicidio stradale e furto aggravato. Secondo la Procura, infatti, le due giovani, che all’epoca vivevano nel campo nomadi di Portogruaro (Venezia) avevano messo a segno poco prima un furto in abitazione. A bordo della Smart la polizia, intervenuta per i rilievi, aveva trovato gioielli e banconote, oltre ad arnesi da scasso. Fin da subito si era fatto strada il sospetto che le donne si stessero allontanando dopo un colpo in casa, sfrecciando ad alta velocità.

LO SCHIANTO

Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’utilitaria stava sorpassando un camion che la precedeva e che stava ultimando una svolta a destra per entrare in un distributore. La 26enne alla guida non si sarebbe però accorta che dall’opposta corsia di marcia stava sopraggiungendo un altro tir. Impossibile evitare l’impatto anche per il camionista. Le due donne erano rimaste incastrate nell’abitacolo. Una volta estratte dalle lamiere, per Severina Sever, che era diventata mamma per la terza volta da qualche mese, non c’era già più nulla da fare. La conducente, invece, è rimasta gravemente ferita: nell’impatto ha riportato fratture importanti al bacino e agli arti. Lesioni che l’hanno costretta a sottoporsi a numerosi interventi chirurgici e a una lunga riabilitazione. Ora Braidic (difesa dall’avvocato Nicola Caricaterra del foro di Roma) si trova a Genova, in una casa di accoglienza. All’udienza di ieri nessuna delle parti offese (le vittime del furto in casa e il marito della vittima) si è costituita come parte civile. Il processo è stato aggiornato al prossimo 13 novembre. In un primo momento anche il conducente del camion, un 53enne di Ormelle, era stato indagato per omicidio stradale. Nel corso delle indagini, però, le accuse nei suoi confronti sono cadute perché non è emersa alcuna responsabilità nel sinistro.

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