LA GUERRA

Hezbollah: «Anche noi in guerra dall'8 ottobre». Israele: «Colpita cellula a Gaza, molti morti». Netanyahu mostra a Blinken i video degli orrori

L'ultime notizie della guerra fra Hamas e Israele, diretta oggi 3 novembre

Venerdì 3 Novembre 2023

Hamas: 15 morti nel raid israeliano su due ambulanze a Gaza

Due ambulanze sarebbero state colpite dai raid israeliani e il bilancio sarebbe di 15 morti e 17 feriti.

A sostenerlo è il portavoce del ministero della Salute palestinese, controllato da Hamas, Ashraf al-Qidreh parlando con i giornalisti. Il primo veicolo, riferisce, sarebbe stato preso di mira alla rotonda di Ansar a Gaza City. L'autista di questa ambulanza è rimasto ferito e anche un paramedico ha riportato ferite critiche ed è ancora in sala operatoria, ha detto al-Qidreh. Il convoglio medico è poi tornato indietro, ha detto il portavoce, e una seconda ambulanza è stata presa di mira quando è arrivata al cancello del complesso dell'ospedale al-Shifa: quindici persone, ha sostenuto, sono state uccise nell'attacco alla seconda ambulanza. Altre sedici persone sono rimaste ferite.

Israele: eliminati dieci comandanti di Hamas

«Abbiamo eliminato 10 terroristi di Hamas equivalenti a comandanti di battaglioni e di brigata, guidavano i combattimenti contro le nostre forze. Hanno progettato la strage terribile del 7 ottobre e hanno impartito ordini ai loro sottoposti». Lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari.

Israele: colpita ambulanza con terroristi di Hamas

L'esercito ha fatto sapere di aver colpito «un' ambulanza identificata dalle forze come usata da una cellula terroristica di Hamas in prossimità della loro posizione nella zona di battaglia». Lo ha detto il portavoce militare secondo cui nell'attacco «sono stati uccisi diversi operativi». L'esercito - dopo aver sottolineato che presto darà ulteriori informazioni - ha sostenuto che «il metodo delle operazioni di Hamas è di trasferire operativi del terrore e armi nelle ambulanze». Poi ha ribadito che quella «è una zona di guerra».

Esercito Israele: colpita cellula terroristica a Gaza, molti morti

L'esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso nelle ultime ore «numerosi» terroristi nella Striscia di Gaza, mentre l'offensiva di terra avanza. Le forze di terra hanno identificato una cellula terroristica che usciva da un tunnel e un aereo l'ha colpita. In un altro scontro, ha reso noto l'esercito, numerosi uomini armati sono usciti da un tunnel all'interno di un edificio e hanno aperto il fuoco contro le forze israeliane. Le truppe hanno risposto al fuoco, uccidendone alcuni di loro. L'esercito ha rilasciato un video dell'attacco aereo.

Hezbollah a Israele: «Se ci attaccate commetterete il vostro peggior errore»

«Commetterete il vostro peggior errore se doveste lanciare un'offensiva contro il Libano». Lo ha detto il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, rivolgendosi ai leader israeliani. «Cessate di uccidere i civili libanesi perché da ora in poi uccideremo un vostro civile ogni civile nostro ucciso», ha avvertito.

Hezbollah: «Abbiamo bisogno ancora di un po' di tempo per assestare il colpo di grazia al nemico»

«Abbiamo bisogno ancora di un po' di tempo per assestare il colpo di grazia al nemico». Lo ha detto poco fa il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. «È un duello che non si vince con un knock out ma ai punti», ha detto Nasrallah.

Hezbollah: «Siamo in guerra dall'8 ottobre»

«Alcuni si aspettavano che io oggi annunciassi la guerra. Ma siamo in guerra dall'8 ottobre». Lo ha detto poco fa il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, in riferimento all'inizio delle ostilità tra Hezbollah e Israele l'8 ottobre scorso. Le nostre azioni contro Israele hanno costretto il nemico a schierare un terzo di tutte le sue forze armate, comprese le unità di elite, al fronte nord: lo ha detto poco fa il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah.

Israele: riconsiderare viaggi estero causa antisemitismo

Israele ha invitato i propri cittadini a riconsiderare i viaggi all'estero alla «luce del crescente antisemitismo». Lo ha fatto sapere la Sicurezza nazionale d'intesa con il ministero degli esteri.

Hezbollah, migliaia in piazza per il discorso di Nasrallah

Migliaia di persone, seguaci di Hezbollah, stanno affluendo nelle piazze della periferia sud di Beirut, roccaforte del movimento armato filo-iraniano, il discorso del segretario generale del Partito, Hasan Nasrallah, previsto per le 15 locali (le 14 in Italia). La tv al Manar di Hezbollah mostra le immagini dei vari assembramenti, con una folta partecipazione di donne e bambini.

Netanyhau mostra a Blinken video orrore di Hamas del 7 ottobre

Il premier Benyamin Netanyhau ha mostrato al segretario di stato Usa Antony Blinken parti del film preparato dall'esercito «sugli orrori e la strage compiuta da Hamas il 7 ottobre scorso». Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier. L'incontro allargato di Blinken con il gabinetto di guerra è ancora in corso.

 

Israele: neutralizzato tunnel di Hamas a Beit Hanoun

L'esercito israeliano ha scoperto e neutralizzato tunnel di Hamas a Beit Hanoun nel nord est della Striscia ad appena sei chilometri, dall'altra parte del confine, dalla cittadina israeliana di Sderot. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui soldati dell'unità 'Yahalom' insieme a corpi corazzati, hanno individuato l'imbocco dei tunnel e li hanno riempiti di esplosivo neutralizzandoli.

Droni Usa in volo per trovare ostaggi

Droni americani hanno sorvolato la Striscia di Gaza in cerca degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas e dalle fazioni palestinesi. Lo riportano i media che citano fonti anonime Usa secondo cui i droni stanno raccogliendo informazioni per aiutare nella localizzazione degli ostaggi. Secondo una di queste fonti, i droni sono all'opera da oltre una settimana. Tra gli ostaggi ci sono anche cittadini Usa con doppio passaporto.

Tajani: appello a Hezbollah per de-escalation

«Lancio un appello alle massime autorità Hezbollah affinché diano messaggi di pace a favore di una de-escalation. L'Italia lavora per una de-escalation nel Medio Oriente e questo mio è un appello formale che lancio perché le autorità non gettino benzina sul fuoco e perchè si impedisca un allargamento del conflitto ai paesi confinanti a partire dal Libano». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani che ha aggiunto: «lo ribadiamo: l'Italia è sempre per due popoli e due Stati».

Israele, massima allerta a Nord

«Nel nord di Israele siamo in stato di massima allerta. Siamo pronti a reagire a qualsiasi evento abbia luogo oggi, o nei prossimi giorni»: lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari descrivendo quella che ha definito una «accresciuta attività degli Hebzollah, che ieri nel nord di Israele hanno colpito Kiryat Shmona e Safed, ferendo persone». «L'Iran - ha aggiunto - continua con le sue attività sovversive ed incita i suoi fiancheggiatori inviando loro armi, così come è avvenuto in Ucraina, in Iraq e nello Yemen». «L'Iran - ha affermato - vuole distrarci dalla nostra guerra a Gaza».

Blinken vede Netanyahu per la tregua umanitaria

Il premier Benyamin Netanyahu ed il segretario di stato Antony Blinken sono impegnati in un incontro a quattr'occhi. Il colloquio avviene nella sede del ministero della difesa a Tel Aviv. Lo rende noto l'ufficio del premier risraeliano.

Aspri combattimenti in corso a Gaza City

Aspri combattimenti sono in corso stamane a Gaza City, nelle immediate vicinanze dell'ospedale al-Quds, all'interno del quale alcune persone sono rimaste uccise. Lo hanno riferito all'Ansa fonti sul posto. Le forze israeliane, hanno aggiunto le fonti, bombardano alti edifici nelle vicinanze dell'ospedale, situato nel rione di Tel el-Hawa, nel lato meridionale di Gaza City. All'interno dell'ospedale, secondo le fonti, hanno cercato riparo numerosi sfollati che adesso temono per la loro vita.

 

Il valico di Rafah è aperto: escono stranieri e feriti

Il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto aprirà anche oggi per consentire l'uscita di stranieri, persone con doppia nazionalità e feriti palestinesi. Lo hanno riferito fonti locali, secondo cui dovrebbero uscire oltre 600 persone con un'alta percentuale di doppie cittadinanze Usa. In ingresso, dopo il controllo del carico da parte isareliana, dovrebbero entrare a Gaza circa 50 camion di aiuti umanitari.

Ucciso Mustafa Dalul, comandante di Hamas

L'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso Mustafa Dalul, comandante del Battaglione Sabra Tel al-Hawa che fin dall'inizio della guerra ha avuto «un ruolo centrale nell'organizzare il combattimento con le truppe nella Striscia». Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui «in questi anni Dalul ha ricoperto una serie di incarichi nei battaglioni di Hamas e nella brigata di Gaza City».

 

Dagli Stati Uniti altri 14,5 mliardi di dollari a Israele

La Camera a maggioranza repubblicana approva il provvedimento che prevede 14,5 miliardi di dollari di aiuti militari a Israele. La misura richiede di essere finanziata con tagli ad altre spese del governo. Il via libera è in contrapposizione alle richieste di Joe Biden che aveva legato gli aiuti a Israele con quelli all'Ucraina.

Israele trattiene i fondi delle tasse destinati a Gaza

I ministri del gabinetto di sicurezza di Israele hanno votato per trasferire i fondi fiscali raccolti per l'Autorità Palestinese a Ramallah, ma hanno detratto il denaro stanziato per la Striscia di Gaza. Lo ha reso noto l'ufficio del primo ministro. Aggiungendo che « Israele sta interrompendo ogni contatto con Gaza». Nel comunicato, riferisce Times of Israel, si spiega «non ci saranno più lavoratori palestinesi da Gaza e i lavoratori che erano in Israele il giorno in cui è scoppiata la guerra torneranno a Gaza».

Il segretario di Stato Blinken oggi a Tel Aviv per chiedere una tregua umanitaria

Nella sua visita oggi in Israele il Segretario di Stato americano Antony Blinken insisterà perché le autorità israeliane approvino una pausa umanitaria per alleviare le sofferenze della popolazione della Striscia di Gaza e permettere che vengano rilasciati gli ostaggi. Lo scrive il New York Times citando funzionari della Casa Bianca, secondo il quale Blinken non discuterà di un «cessate il fuoco», ma di una serie di brevi finestre senza attacchi per consentire il rilascio degli ostaggi e la distribuzione degli aiuti.

di Mauro Evangelisti

A Gaza.

E non semplicemente nella Striscia. Proprio dentro la città. L’esercito israeliano è dentro, tra quartieri già colpiti e già svuotati dagli abitanti, tra vie irriconoscibili e case semi-diroccate. E si prepara per quello che dovrebbe essere lo scontro decisivo. Dopo settimane di intensi combattimenti sul confine nord, i soldati delle forze di difesa di Tel Aviv assediano ora la città da diversi fronti.

E il primo ministro Benjamin Netanyahu lo dice con tono di carica: «Siamo al culmine della battaglia. Abbiamo ottenuto successi impressionanti e abbiamo superato la periferia di Gaza City. Stiamo avanzando». Qui ora si prospetta una guerriglia urbana senza precedenti. I combattenti di Hamas sono attanagliati nei famigerati tunnel e sono pronti a tendere trappole di ogni sorta ai militari dell’Idf. Eppure, secondo il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant, le forze di Tel Aviv saranno in grado di stanare tutti i terroristi e hanno già pronta la loro offerta: «Morire sotto il fuoco delle nostre forze o arrendersi incondizionatamente. Non esiste una terza opzione».


LA TECNOLOGIA
Il problema principale per Israele resta quello degli ostaggi. Il piano di Hamas di rapire centinaia di civili lo scorso 7 ottobre (il numero è salito oggi a 242) e di nasconderli lungo tutta la Striscia di Gaza, complica non poco i progetti di Tel Aviv. Un conto è combattere sottoterra contro i terroristi, tutt’altra storia sarà invece dover cercare di distinguere tra i miliziani di Hamas, i civili palestinesi e gli ostaggi. Su questo punto Galant ha affermato, durante un colloquio con l’unità ingegneristica per le missioni speciali Yahalam che si stanno «promuovendo soluzioni rivoluzionarie per distruggere i tunnel di Gaza».

Per salvare i sequestrati le diplomazie continuano a mediare in silenzio, ma anche sul campo Israele prova a fare qualcosa. Qui però il lavoro dell’intelligence è molto più difficile. E se è vero che all’inizio della settimana la soldatessa Ori Megidish è stata salvata dall’Idf, questa sembra davvero una missione quasi impossibile. E il capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano Herzl Halevi non ci gira intorno: «L’operazione è stata come una goccia nell’oceano. Siamo profondamente impegnati per riportare a casa tutti gli ostaggi».


I RAID
I bombardamenti intanto proseguono senza sosta. Nel centro della Striscia di Gaza un missile israeliano ieri ha centrato in pieno un edificio residenziale nel campo profughi di Bureij. Si contano almeno 15 morti e si continua a scavare tra le macerie per salvare le decine di persone rimaste intrappolate. Anche le scuole finiscono nel mirino, perché vicino alle aule i terroristi di Hamas hanno piazzato parte delle loro infrastrutture. Il ministero della Salute di Gaza fa sapere che un raid aereo avrebbe colpito i dintorni di una scuola dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi, provocando almeno 27 morti. 


AL VALICO
Sul confine sud tra Gaza e l’Egitto il valico di Rafah è rimasto aperto anche ieri e così 400 stranieri, compresi i palestinesi con doppio passaporto, sono usciti insieme a un gruppo di feriti. Tra questi anche una bambina italiana che, insieme alla sua mamma palestinese, è riuscita a mettersi in salvo. Per la piccola Minerva oggi una festa doppia: la fine dell’incubo e il sesto compleanno.

 
LA POLEMICA
A Tel Aviv, nelle ore decisive per questo conflitto, si consuma un altro scontro all’interno del governo. La questione è tutta legata ai rifornimenti di benzina per gli ospedali di Gaza. Il blocco della fornitura di elettricità costringe le strutture sanitarie della Striscia ad affidarsi ai generatori a benzina. E la scarsità di carburante, di conseguenza, mette a rischio i servizi essenziali. Durante la giornata di ieri il capo di Stato maggiore dell’esercito ha prima fatto sapere che Israele non ha mai fornito del carburante e che la situazione viene monitorata di giorno in giorno. E poi ha aggiunto che nel caso in cui dovessero finire le scorte «il carburante verrà trasferito, con supervisione, agli ospedali e faremo di tutto per garantire che non serva agli obiettivi militari di Hamas». In effetti, secondo una stima degli Stati Uniti, l’organizzazione terroristica di Hamas trattiene circa il 40% dei 500mila litri di benzina presenti nella Striscia di Gaza per i suoi scopi militari. Bastano poche ore, la notizia fa il giro e si crea un cortocircuito interno all’apparato governativo. E tocca all’ufficio del premier Netanyahu precisare di non aver approvato il trasferimento di carburante agli ospedali di Gaza anche se questo dovesse finire.


GLI ATTACCHI
Nel frattempo sul fronte nord, al confine con il Libano, la tensione arriva alle stelle. Solo nella giornata di ieri, la più intensa dall’inizio del conflitto, l’organizzazione paramilitare islamica sciita e antisionista libanese Hezbollah - attraverso la sua televisione Al-Manar - ha fatto sapere di aver colpito 19 posizioni israeliane lungo tutta la linea del fronte Nord, attivando anche i combattenti delle Brigate Ezzedin al-Qassam di Hamas, le stesse protagoniste degli attacchi terroristici di sabato 7 ottobre. La risposta di Israele non si è fatta attendere. Ma il timore è legato all’annuncio che potrebbe fare oggi il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. Il titolo del suo discorso fa già tremare: “I Martiri di Gerusalemme sulla strada per Gaza”.
 

Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 09:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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