Brasile, voto sull'impeachment del presidente Rousseff: sì in testa

Domenica 17 Aprile 2016
Brasile, voto sull'impeachment del presidente Rousseff: sì in testa
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A poco più di un terzo dei voti - hanno per ora espresso la loro preferenza circa 200 dei 513 deputati chiamati all'urna - prevalgono i sì (165 contro 45 no) all'impeachment nei confronti della presidente brasiliana Dilma Rousseff, accusata formalmente da tre giuristi in una denuncia accolta dal presidente della Camera, Eduardo Cunha, nemico giurato del capo dello stato, di aver usato espedienti contabili vietati dalla costituzione per nascondere il deficit di bilancio. Dilma, come ha ammesso anche il leader dell'opposizione, Aecio Neves, da lei sconfitto alla presidenziali del 2014, paga in realtà soprattutto «per la sua incapacità di governare il Paese», alle prese con una grave crisi economica che lo ha fatto sprofondare in recessione. 

Il dibattito alla Camera è iniziato alle 19 ora italiana e sta proseguendo a oltranza con le operazioni di voto. Dopo il voto di stanotte, nel caso prevalesse il via libera alla procedura di destituzione della presidente, il caso passerà al Senato. Per far scattare la procedura, sono necessari due terzi dei voti dei 513 eletti, ovvero 342. Il voto è palese.

La seduta - trasmessa in diretta dai principali network tv - si è aperta in un clima infuocato, tra grida e scambi di insulti tra deputati favorevoli e contrari all'impeachment.

Il presidente della Camera, Eduardo Cunha, ha rivolto un appello alla calma all'aula gremitissima. I deputati favorevoli all'impeachment indossano al collo una fascia gialloverde, i colori della bandiera nazionale. Ogni deputato avrà a disposizione tre minuti per esprimere e motivare il proprio voto.

Dilma ha trascorso la vigilia del voto a Brasilia, incontrando i deputati ancora indecisi. Sulla Esplanada dos Ministerios, davanti al parlamento di Brasilia, stanno intanto confluendo i primi manifestanti contro e a favore dell'impeachment. I militanti dei due schieramenti vengono perquisiti dalla polizia militare, che ha anche eretto una barriera metallica per impedire che le due fazioni vengano a contatto. Manifestazioni sono previste anche a San Paolo, Rio de Janeiro e in altre città del Brasile. «Se la Camera rispetterà la Costituzione, non ci sarà impeachment», ha detto l'avvocato generale dello stato, Josè Eduardo Cardozo, ex ministro della Giustizia del governo Dilma.

Ad incrinare l'immagine dell'ex guerrigliera marxista di origine bulgara anche gli scandali di corruzione che hanno decapitato i vertici del suo Partito dei lavoratori ed hanno coinvolto direttamente anche l'ex presidente Lula, suo mentore politico. Due fattori che hanno convinto gli alleati centristi a voltarle le spalle e a stringere accordi con la destra per governare il Paese. Un golpe, per Dilma. Il vice presidente Michel Temer è convinto che l'impeachment passerà ma rischia anch'egli una analoga procedura, che spianerebbe la strada al presidente della Camera, Eduardo Cunha, che Dilma ritiene essere il suo vero sicario politico. Cunha è coinvolto in numerosi procedimenti giudiziari per corruzione e un suo governo, hanno messo in guardia sindacati e movimenti sociali, innescherebbe forti tensioni sociali. Per questo motivo, il Pt sta cercando di raccogliere adesioni alla proposta di elezioni anticipate, nel caso passasse l'impeachment alla Camera e, in seconda lettura, al Senato. 

Tafferugli davanti all'hotel di Lula. Intanto tafferugli si sono verificati ieri sera a Brasilia. Un gruppo di manifestanti a favore della destituzione della presidente di sinistra ha lanciato oggetti contro il corteo di auto dell'ex presidente Lula. Alcuni manifestanti sono anche venuti alle mani con gli agenti della sicurezza, che erano scesi dalle auto per tentare di disperdere la folla. I manifestanti hanno anche esposto davanti all'albergo dove alloggia Lula una mortadella gonfiabile gigante. I militanti del Pt vengono chiamati dagli oppositori di destra "mortadelle", considerate un alimento delle classi povere, mentre quelli di destra vengono chiamati dai rivali "coxinhas", ovvero arancini di pollo. In almeno nove stati brasiliani si sono tenute oggi manifestazioni a favore e contro il governo, senza incidenti. La polizia federale ha tuttavia transennato la spianata davanti al parlamento di Brasilia, per evitare che dopo il voto sull'impeachment di domani le due fazioni vengano a contatto.

La presidente brasiliana Dilma Rousseff non ha comunque rinunciato al suo giro mattutino in bicicletta, anche a poche ore dal voto alla Camera. Caschetto nero in testa, occhiali da sole e maglietta da ciclista rossa, Dilma ha inforcato la bicicletta di prima mattina e ha compiuto un percorso leggermente più corto del solito, attorno al Palazzo dell'Alvorada, la sua residenza, accompagnata dalle sue guardie del corpo. La presidente ha accusato ieri le opposizioni di voler rovesciare il governo democraticamente eletto con un golpe.

 

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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