Decreto flussi 2024, al via l'ultimo click day: come assumere gli stagionali stranieri. Bastano per coprire le carenze di manodopera?

Lunedì 25 Marzo 2024, 17:54

Decreto flussi, gli arrivi previsti entro il 2025

La volontà dell’esecutivo italiano è di «favorire nel triennio 2023-2025 l’incremento degli ingressi al di fuori delle quote» per ridurre la distanza tra i flussi di ingresso e il fabbisogno del mercato del lavoro. Ma quest'ultimo da qui al 2025 risulta quasi doppio rispetto ai 452mila ingressi programmati con l'ultimo decreto flussi del governo.

Il numero degli ingressi all’interno del meccanismo delle quote è leggermente crescente nei tre anni, a partire dai 136mila del 2023. Considerando il totale, la grande suddivisione è quella tra lavoro non stagionale e lavoro stagionale. Nella prima platea, composta per la gran parte da dipendenti e in misura molto ridotta di autonomi, confluiranno lavoratori di un’ampia serie di settori: autotrasporto merci, edilizia, turismo e alberghi, meccanica, telecomunicazioni, alimentare, cantieristica navale, trasporto passeggeri con autobus e poi anche acconciatori, elettricisti ed idraulici. Risultano “prenotate” nel triennio 75mila persone provenienti da Stati che hanno già accordi con quello italiano (o li avranno): sono compresi Paesi che hanno una forte tradizione di presenza in Italia come Albania e Filippine ma anche molti africani e l’Ucraina.

La sottoquota totale per quelli che cercheranno di dissuadere i propri cittadini dalle partenze illegali è di 7.500 unità. Ci sono poi alcune piccole particolarità: ad esempio 300 ingressi nel triennio riservati a venezuelani di origine italiana (per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza) e altri 600 che dovrebbero essere appannaggio di apolidi e rifugiati «riconosciuti dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati o dalle autorità competenti nei Paesi di primo asilo o di transito».

Click Day 2024, Italia aperta a 89.050 lavoratori stagionali extracomunitari nei settori agricolo e turistico

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