Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

Voglia di sole voglia di mare

Lunedì 9 Agosto 2021 di Luciana Boccardi
VOGLIA DI SOLE, VOGLIA DI MARE I NUOVI COSTUMI LBERANO UNA FETTA DI SENO-SUD D’estate la moda diventa anche un discorso da spiaggia, non fosse altro per commentare i nuovi costumi da bagno che ci vengono proposti anche indossati da personaggi dello spettacolo o del web di particolare popolarità. La vacanza che una volta sceglieva prevalentemente la montagna oggi si considera soprattutto nelle località marine. In molti si chiedono come mai la roccia, i boschi, le lunghe passeggiate riposanti attraggano meno di una proposta di soggiorno marino. Ricevo messaggi che avanzano questo interrogativo, responsabilizzando la moda che concede spazi sempre più importanti all’esibizione del nudo. Secondo alcuni psicologi sarebbe proprio questa particolarità a costituire la massima attrazione per la vacanza al mare. I designers delle grandi griffes parlano di domanda di nudo sempre più consistente e le proposte moda quest’anno hanno abbassato di molto il livello di guardia della fascetta che sostituisce la vecchia mutandina. Una striscia di tessuto che attraversa il corpo coprendo a malapena quello che può. Quanto al seno la nuova moda vuole che resti all’aperto una piccola fettina nella parte inferiore : praticamente la coppa protettrice è più piccola del seno che deborda a sud diventando quasi un pezzo di costume...color carne. Già Thomas Mann, aveva dato il via all’interrogativo mare e montagna, riferendo però la scelta del mare a motivi di ordine psicologico, a una tensione che aveva bisogno di spaziare con lo sguardo lontano verso l’orizzonte mentre la roccia esigeva una condizione di risolutezza che rendeva la sua durezza non temibile. Ma allora non si facevano i conti con la moda che oggi riesce a soddisfare ogni esigenza di “libertà”, la voglia di pelle al sole. In questi giorni mi è pervenuta qualche domanda a proposito di moda come incentivo ad osare sempre più, come mezzo di comunicazione tra il lecito e l’illecito, qualche accusa di rappresentare un invito , addirittura di favorire in alcuni casi tentativi di violenza. Andiamoci piano: vi sono due versioni, entrambe a loro modo ragionevoli , a sostegno di provocazioni , inviti non espliciti , addirittura dichiarazioni di consenso che verrebbero fornite a sostegno o ad accusa per alcuni fatti incresciosi. Io non entro nel merito di considerazioni che necessitano di una piattaforma specialistica. Posso solo osservare che nella scelta di un costume c’è una consapevole - ma spesso inconsapevole - voglia di venire guardata e apprezzata. Non c’è niente di male, finchè l’osare non supera i limiti di prudenza. Sappiamo di non vivere in un paradiso di correttezza, di rispetto, soprattutto sappiamo che è ancora presente quella cultura maschilista che da sempre vorrebbe l’uomo “conquistatore” e la donna “preda”. Sembrano nonsensi ma è ancora realtà in molte zone d’Italia, nessuna esclusa. Esistono i violentatori, gli stupratori, così come esistono i ladri, i rapinatori, i delinquenti, i picchiatori... E’ giusta la campagna di sensibilizzazione che viene fatta da stampa e media. Nelle scuole (non in tutte!) si insegna ai ragazzini che le persone devono rispettarsi e che non esistono primazie di tenuta. Anche nel fattore moda qualcuno cerca - accusato di passatismo - di esortare a non eccedere nell’esposizione di pelle nuda soprattutto in situazioni di intimità innocente come una discoteca, un bar sulla spiaggia, meglio se un po’ attenti alla quantità di alcool che scende a disinibire magari controvoglia. Ma se avessi una figlia femmina cercherei di insegnarle - anche se un certo femminismo rifiuta questa filosofia - una dose di prudenza che mi accorgo viene comunque raccomandata da tutti in difesa del patrimonio, dei gioielli, dei soldi, contro eventuali furti o rapine, mentre viene respinta nei casi di violenza sessuale come se fosse un incentivo per l’accettazione di una inciviltà maschile che va combattuta, ma intanto.... Consigliare a una figlia di bere meno, di non accettare alle due di notte una divagazione dalla discoteca alla casa di sconosciuti, non alleggerisce affatto le colpe di violenti uomini del paleolitico , ma mette la ragazza al riparo da...brutti scherzi pericolosi. Il furto è orribile ma se devo andare fuori per chissà quale incombenza di notte non mi metto al dito l’anello più bello di famiglia. Non si sa mai. Il che non significa contribuire al persistere dei furti ma semplicemente evitare una eventuale rapina. Così come non sarebbe consigliabile una mise mutandina e top per una passeggiata notturna nei vicoli di una qualche città di mare, in spiaggia. Il rifiuto di raccomandare prudenza , di responsabilizzare perseguito da certe scelte di pensiero , personalmente non lo leggo come un incentivo alla delinquenza, il riconoscimento della violenza come stile di vita , o un rifiuto della civiltà (che si persegue in modi diversi e più “civili”) ma come una istigazione pericolosa , un inconsapevole invito a osare, a rischiare per tanti giovani che i fatti, la TV, i media, ci presentano costantemente come ragazze e ragazzi intrisi di ingenuità, di fiducia, disponibili all’amicizia improvvisa, incapaci di prevenire i pericoli, facili a riempirsi di alcool , di droghe, e quindi prede inevitabili nel “bosco selvaggio” che è la vita anche dove dovrebbe prevalere soprattutto la cultura della civiltà. Ultimo aggiornamento: 15:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA