Prendi un po’ di resina, mettici insieme della cera, del nylon, e frullaci dentro del cotone purissimo: deve essere stato più o meno questo l’incipit della collezione Martin Margiela Artisanal . Scaramantico, nelle proposte per Maison Margiela, John Galliano impone alcuni capi iconici come il vestito inventato con un trench portato a rovescio, e a rovescio appaiono molti capi decorati con materiali inediti come i frammenti di specchietti che lo stilista dell’azzardo , contro ogni forma di superstizione, si è divertito a rompere per utilizzarne le schegge come inedito dècor. Da Victor & Rolf abbiamo ammirato il gioco altissimo del recupero di residui , tessuti, volumi, forme custodite nell’archivio della griffe.
In generale però le collezioni per la prossima primavera-estate presentate recentemente a Parigi, a parte qualche volo, si sono attenute a uno standard di quieta “normalità”. Il mercato incerto, la poca voglia di stranezze dovuta a un senso di precarietà che a Parigi si respira forse più alto che altrove, hanno suggerito alla moda un profilo basso o quanto meno un alt a eccentricità troppo azzardate.
Ne ha guadagnato il fronte della cosiddetta classicità che si è espressa senza confini con risultati a volte sublimi: ne è un esempio Elie Saab che – lo abbiamo detto più volte – interpreta il ruolo che fu del primo Valentino negli anni ’60-’70. Diverso e quasi criptico Jean Paul Gaultier si è trasferito con la fantasia nel lontano Giappone interpretandone simbologie e contrasti.
Senza freni nel riproporre concettualmente il look che Yves Saint Laurent lanciò nei suoi anni d’oro, tra il ’70 e l’80,
Nella sede in restauro, che diventerà la location fissa di Saint Laurent, in un vecchio monastero in abbandono, restauro, con passerella vip nel cortile ingombro di materiali edili e di rottami, Anthony Vaccarello (giovane belga che ha assunto la direzione artistica della Maison) parafrasando concettualmente il momento più alto nell’arte di Yves, gli anni Settanta e Ottanta, ha proposto per la P/E 2017 quel look trasgressivo, osè, le trasparenze, le esagerazioni nei volumi, come le spalle di giacche o il colpo d’ala dell’abito che copre il seno da una parte e lascia scoperto un capezzolo protetto da un fiore dall’altra .
Chez Lanvin, Bouchra Jarrar , che ha peso il posto di Alber Elbaz, la collezione per il 2017 , con giochi di trasparenze lievissime e dettagli rubati al guardaroba classico maschile, ha lasciato la critica in sospeso per un giudizio da formulare in seconda battuta. Stessa ispirazione al maschile per Dries Van Noten che al look –uomo ha sempre adeguato il suo stile per una moda in realtà femminilissima e di altissima qualità stilistica.
Contrasti di colore per la primavera-estate 2017 si sono imposti piacevolmente anche nella collezione di Giada. Un inno al golf in versione dolcissima è la proposta firmata da Laura Biagiotti che ripropone la sua donna-bambola con interventi di grande attualità. La chiama “pepli saffici” Rocco Barocco quei vestiti aerei trasparenti, appena ricamati, interrotti da disegni che sembrano ombre, sensuali e ingenui insieme.
Tra gli accessori dei quali si è molto parlato nel corso delle sfilate pret-à-porter P/E 2017 la borsa firmata Azzurra Gronchi, nella collezione presentata anche a Roma in occasione delle giornate d’Alta Moda.
Ultimo aggiornamento: 18:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi