Calato il sipario sulle quattro giornate della moda a Roma è il caso di fare il punto della situazione visto che su questa manifestazione sono puntati gli occhi del mondo dell’abbigliamento, dell’organizzazione, di stilisti e operatori, di addetti all’organizzazione di fiere e rassegne per la moda, di politici.
AltaRoma: dovrebbe essere il logo dell’organizzazione della rassegna romana che in passato si chiamava d’Alta Moda (AltaRomAltaModa) destinata alle collezioni presentate dagli ateliers o dagli stilisti che volevano affrontare il settore sartoriale tout court al di là della produzione di pret-à-porter della stessa griffe, ha presentato un ricchissimo calendario dove il termine caratterizzante l’Alta Moda è stato volutamente eliminato.
Parigi continua a presentare separatamente - oltre al pret-à-porter due volte all’anno come facciamo in Italia, a Milano - una rassegna , sempre biennale , di Alta moda . E’ vero che a Parigi sfilano stilisti di grande, grandissima risonanza che a detta di tanti organizzatori italiani giustificano il persistere di questa testata tanto discussa. Ma è anche vero che nel calendario dell’alta moda a Parigi sono inseriti anche nomi di illustri sconosciuti invitati come ....promesse di domani. Roma ha deciso di cancellare il termine e di mettere in calendario tutti e tutto insieme, senza specificare - meglio senza suddividere - alta Moda, Scuole, Giovani talenti, eccetera.
I quattro giorni gestiti da AltaRoma, con la presidenza di Silvia Venturini Fendi che tiene in pugno da vari anni con mano di ferro e guanti di velluto la difficile manifestazione si sono svolti quest’anno - nel segno di un annunciato rinnovamento - in una nuova location: i magazzini dell’ex -Dogana, a San Lorenzo. Intonaco scrostato, muri con crepe , vecchi e decrepiti anche divani e poltrone, buio appena interrotto da lampadine timide, pavimenti qua e la dissestati. La scenografia doveva sottolineare un’atmosfera cupa, plumbea (diciamo pure più da giorno della memoria che da giornate della moda) . il famoso mood da
“ miseria di lusso alla milanese”.
A parte questa scelta che ovviamente ha avuto apprezzamenti soggettivi (perchè sono soggettivi l’apprezzamento o il rifiuto della falsa povertà), la manifestazione di AltaRoma , “senza titolo”, evento in cerca d’autore com’è ancora, è stata in ogni caso un calderone importante pieno di proposte possibili. Un laboratorio organizzativo. Un’offerta di possibilità, una bozza su cui lavorare più che un programma soppesato e suddiviso per categorie che rendono più facile e riconoscibile la selezione, la manifestazione - gestita con mano sicura sotto il profilo delle prestazioni dei singoli addetti, selezionati , diretti con esperienza apprezzabilissima - ci ha visto partecipare un po’ come zombies, come color che son sospesi, perchè priva di indirizzo certo. Serve coraggio: e a quanto pare il coraggio a Roma se si vuole trovare, c'è.
Ultimo aggiornamento: 00:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi