Luciana Boccardi
MODI E MODA di
Luciana Boccardi

AltaRoma in cerca d'autore

Lunedì 8 Febbraio 2016 di Luciana Boccardi
Calato il sipario  sulle quattro giornate della moda a Roma  è il caso di fare il punto della situazione visto che su questa manifestazione  sono puntati gli occhi del mondo dell’abbigliamento, dell’organizzazione, di stilisti e operatori, di addetti all’organizzazione di fiere e rassegne per la moda, di politici. 
AltaRoma:  dovrebbe essere  il logo dell’organizzazione  della rassegna romana che in passato si chiamava d’Alta  Moda   (AltaRomAltaModa)   destinata alle collezioni presentate dagli ateliers  o dagli stilisti che volevano affrontare   il settore  sartoriale  tout  court al di là della  produzione di pret-à-porter della stessa griffe, ha presentato un ricchissimo calendario dove il termine caratterizzante l’Alta Moda è stato volutamente eliminato.
 Parigi  continua a presentare  separatamente  - oltre al  pret-à-porter due volte all’anno  come facciamo in Italia,  a Milano - una rassegna , sempre  biennale , di Alta moda . E’ vero che a Parigi sfilano  stilisti di grande, grandissima risonanza  che a detta di tanti organizzatori italiani giustificano il persistere di questa  testata  tanto  discussa. Ma è anche vero che nel calendario dell’alta moda a Parigi sono inseriti anche nomi di illustri sconosciuti  invitati come ....promesse di domani.  Roma ha deciso di cancellare il termine e di mettere in calendario tutti e tutto insieme, senza specificare - meglio senza suddividere  -  alta Moda, Scuole, Giovani talenti, eccetera. 
I quattro giorni gestiti  da   AltaRoma, con  la presidenza di  Silvia Venturini Fendi  che tiene in  pugno  da vari anni  con mano di ferro e guanti di velluto  la difficile  manifestazione  si sono svolti quest’anno  - nel segno di un annunciato rinnovamento  -  in una nuova location:   i magazzini dell’ex -Dogana, a San Lorenzo. Intonaco  scrostato, muri  con crepe , vecchi e decrepiti anche divani e poltrone, buio  appena interrotto da lampadine  timide, pavimenti qua e la  dissestati. La scenografia  doveva sottolineare un’atmosfera cupa, plumbea  (diciamo pure più da  giorno della memoria che da giornate della moda) . il famoso mood  da
  “ miseria di lusso  alla milanese”.
  A  parte questa  scelta che ovviamente  ha avuto  apprezzamenti soggettivi   (perchè  sono   soggettivi   l’apprezzamento o il rifiuto della    falsa povertà), la manifestazione  di AltaRoma ,  “senza titolo”, evento in cerca d’autore  com’è  ancora,  è stata  in ogni caso un  calderone  importante  pieno di proposte possibili. Un  laboratorio organizzativo.  Un’offerta di possibilità, una bozza  su cui lavorare  più  che un programma soppesato  e  suddiviso per categorie  che rendono più facile e riconoscibile la selezione, la manifestazione  -  gestita con mano sicura sotto il profilo delle  prestazioni dei singoli addetti, selezionati , diretti con esperienza  apprezzabilissima  -  ci ha visto partecipare un po’ come zombies, come color che son sospesi,  perchè  priva di  indirizzo certo. Serve coraggio: e a quanto pare il coraggio a Roma se si vuole trovare, c'è.


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