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Stetoscopio addio, ora il medico è diventato tecnologico

Lunedì 3 Novembre 2014
Stetoscopio addio. O quasi. Grande come uno smartphone o un tablet, l'ecoscopio è destinato in molte patologie a sostituire il vecchio stetoscopio, in corsia e non solo: consente diagnosi in tempo reale più precise, è economico, non ha effetti collaterali e può essere applicato a tutti i pazienti. Sono già 17 i centri di medicina interna italiani in cui si organizzano corsi per insegnare ai medici l'uso dell'ecoscopio, altri 22 i centri con un'esperienza che oscilla fra le 2000 e le 9000 ecografie all'anno pronti ad attivare percorsi di formazione: è infatti necessaria un'ottima preparazione per l'interpretazione dell'esame. La borsa del dottore si arricchisce così di un nuovo strumento che si affianca e in molti casi sostituisce lo stetoscopio, che per decenni ha identificato più di ogni altro strumento il mestiere di medico. È infatti arrivato l'ecoscopio, un mini-ecografo portatile che può essere grande come uno smartphone o come un tablet ed è in grado di aiutare i medici nella diagnosi di innumerevoli patologie, dalle malattie cardiorespiratorie ai disturbi addominali, dai noduli tiroidei alla trombosi venosa. Fondamentale, per una corretta interpretazione delle immagini, un'ottima preparazione dei medici: lo sostengono gli esperti riuniti per il 115° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) che si è tenuto a Roma. I nuovi strumenti, che costano poche migliaia di euro, sono anche più economici dei grossi ecografi vecchio stile, il cui prezzo può arrivare a varie decine di migliaia di euro. Potranno essere impiegati dal medico internista, in ambulatorio, in ospedale, dal 118 per esami accurati che, anche in caso non siano risolutivi, indicano comunque gli accertamenti e approfondimenti più indicati da eseguire, consentendo risparmi enormi di tempo e denaro nella gestione del malato. Ultimo aggiornamento: 15:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA