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Psoriasi, patologia invalidante, ma ora c'è una terapia per debellarla

Mercoledì 1 Aprile 2015
La pelle è il nostro organo più esteso ed è anche tra quelli che maggiormente si ammalano. Patologie che possono essere gravi, come il melanoma, o così tanto fastidiose da essere considerate una patologia invalidante, come la psoriasi. Per esempio l’acne colpisce circa il 90% dei giovani; la psoriasi, invece, interessa il 3% della popolazione mondiale, 125 milioni di pazienti in tutto il mondo, di cui oltre 2,5 milioni solo in Italia, eppure studi recenti dimostrano che un paziente su due (50%) non riceve trattamenti soddisfacenti; la cheratosi attinica, una lesione di tipo neoplastico allo stadio iniziale, colpisce l’1,4% della popolazione italiana sopra i 45 anni di età, ed è spesso misconosciuta e sotto diagnosticata. La psoriasi causa un impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti, arrivando a condizionarne anche progetti nella sfera personale e lavorativa: si manifesta con la comparsa di chiazze rossastre e rotondeggianti, ben delimitate da margini netti. Con il progredire della patologia, le chiazze possono confluire e ricoprirsi di squame di colore bianco-argenteo. La maggior parte delle persone affette da psoriasi (circa l’80%) soffre di psoriasi a placche, nella forma lieve o moderata. «Per questa patologia le prospettive di trattamento sono molto migliorate ed è davvero fondamentale invitare i pazienti a rivolgersi al dermatologo per avere una terapia adeguata – afferma Giampiero Girolomoni, direttore di Dermatologia all’Università di Verona e Presidente della Società italiana di Dermatologia (SID) – in generale, quando una persona si accorge delle lesioni tende a sottovalutare il problema, lo nasconde, e spera che passi da solo. Quindi può passare del tempo prima che si arrivi a una diagnosi e alla prescrizione di una terapia che oggi può fare leva su terapie topiche in gel a base di un derivato della vitamina D, calcipotriolo, e un cortisonico, betametasone, con un ottimo profilo di efficacia, sicurezza e tollerabilità». Ultimo aggiornamento: 16:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA