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I rischi dell'estate: ammalarsi di sole

Martedì 5 Maggio 2015
Sole amico o nemico? Dipende da come lo si affronta. Se da una parte è indispensabile per le nostre ossa, dall’altra può diventare un pericoloso killer. Con l’estate aumentano le occasioni di esposizione non protetta ai raggi UV del sole, principale fattore di rischio. Ma durante tutto l’anno il crescente uso di lampade abbronzanti e di lettini solari espone la popolazione, soprattutto i più giovani, ai raggi UV artificiali, considerati cancerogeni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e, in Italia, vietati ai minorenni. Per accendere i riflettori sul rischio melanoma e sull’importanza di una corretta esposizione al sole parte oggi "Il Sole per amico", campagna nazionale di prevenzione primaria del melanoma, promossa da IMI - Intergruppo Melanoma Italiano, con il patrocinio del Ministero della Salute e dell’Associazione italiana di Oncologia medica, e resa possibile grazie ad un’erogazione di Merck & Co., per il tramite della sua consociata italiana MSD. «Sono fermamente convinta che il melanoma sia una tipologia di tumore che può essere contrastata attraverso un'efficace azione di prevenzione ­– afferma il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin – per questa ragione diventa ancora più importante, grazie ad iniziative come quella avviata da IMI, innalzare il livello di attenzione della popolazione, diffondendo nell'ambito della stessa la cultura della prevenzione». L’iniziativa dell’IMI recepisce una delle indicazioni del Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018, che raccomanda la realizzazione di campagne di comunicazione per informare giovani e giovanissimi sui rischi e i danni prodotti dall’eccessiva esposizione ultravioletta solare e artificiale. In Italia attualmente almeno 100.000 persone convivono il melanoma. Circa 10.000 i nuovi casi ogni anno. L’età media dei 50 anni e il 20% dei casi viene riscontrato in pazienti di età compresa tra 15 e 39 anni. Il tasso di mortalità resta ancora molto elevato poiché nella maggior parte dei casi questo tumore viene diagnosticato in fase avanzata o metastatica: muore almeno il 20% dei pazienti. L’esposizione ai raggi ultravioletti (UV), la presenza di nei o lentiggini e la carnagione chiara associati a fattori genetici di suscettibilità sono i principali fattori di rischio. Le scottature solari prese durante l’infanzia o l’adolescenza possono innescare un processo patologico che, a distanza di molti anni, può favorire la probabilità di sviluppare il melanoma in soggetti predisposti. Quindi le buone regole sono quelle, oltre che evitare lettini e lampade, esporsi al sole gradualmente, con adeguata copertura di creme solari ad alto fattore protettivo. Ultimo aggiornamento: 15:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA