"Gemme nel sangue", pericolo per 13 milioni di italiani

Ormai gli esperti non hanno più dubbi: l’eccesso di acido urico nel sangue è un nuovo fattore di rischio cardiovascolare, complice del 40% degli infarti che si registrano ogni anno nel nostro Paese. Ma quasi nessuno sa cosa sia l’acido urico o l’ha mai misurato, nonostante le stime parlino di 13 milioni di italiani con l’uricemia sballata. Tanti sono gli italiani che nascondono nei vasi sanguigni “gemme” che sono però tutt’altro che preziose. L’acido urico che si deposita appunto sotto forma di cristalli di urato è infatti una minaccia per il cuore e la circolazione. Considerando la soglia attuale di rischio fissata in 6 milligrammi per decilitro di sangue si è dimostrato, che per ogni incremento di 1 milligrammo il rischio di complicanze cardiovascolari gravi cresce dal 9 al 26%, con un parallelo incremento della mortalità e aumenta di oltre il 20% il pericolo d’ictus. Ma non solo l’eccesso di acido urico aumenta il rischio di ipertensione arteriosa e danni renali, e quasi triplica la probabilità di diabete. Proprio per ottenere una maggiore consapevolezza degli italiani nei confronti di questo nuovo nemico del cuore e sull'importanza di tenerlo sotto controllo, il 25 ottobre si terrà il Medico Amico Day, la prima giornata nazionale dedicata al controllo dell’iperuricemia promossa da Snami. Negli ipermercati di 26 fra le più importanti città italiane tra cui Trento, Treviso e Udine), sarà possibile misurare l'acido urico nel sangue e ricevere informazioni su come prevenire e combattere l'iperuricemia. Il test è semplice ed economico, basta una goccia di sangue. In caso del riscontro di iperuricemia, è opportuno cercare di rientrare nella norma per non correre inutili rischi. Poiché lo stesso acido urico si forma dal metabolismo del fruttosio, sarebbe opportuno ridurre il consumo di cibi addizionati di tale zucchero come le bevande dolcificate e mantenere una buona idratazione. Ultimo aggiornamento: 13:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA