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Fare i turni logora il cervello: meno memoria e velocità di elaborazione

Mercoledì 5 Novembre 2014
Fare i turni non fa bene al cervello. Chi pensa che cambiare continuamente abitudini aiuti a rimanere in forma si sbaglia di grosso. É vero proprio il contrario: il cervello dei turnisti invecchia prima. Ma non solo. Anche il cuore ne risente e pure il fegato se chi fa i turni non adegua anche l’alimentazione. La chiave sta nel fatto che chi fa turni (molto sostenuti) sconvolge l’orologio biologico e obbliga il corpo a orari che non sono conformi alle sue esigenze. Nello studio pubblicato sulla rivista Occupational & Environmental Medicine, gli scienziati della Swansea University del galles e di Tolosa rivelano che i danni sono tanto più pesanti, tanto più l’abitudine a lavorare per turni si protrae nel tempo. I ricercatori hanno monitorato le capacità cognitive di 3.000 persone, pensionati o occupati in diversi settori, in tre momenti della loro carriera lavorativa. I dati hanno mostrato che i turnisti hanno punteggi più bassi sulla memoria, velocità di elaborazione, e potenza complessiva del cervello rispetto a quelli che avevano sempre fatto un orario canonico. Si calcola che in media il declino cognitivo sia di 7 anni. Certo i turni devono essere pesanti e molto distanti dalle abitudini tradizionali (sconvolgere ad esempio il ritmo sonno-veglia). Ultimo aggiornamento: 14:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA