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Alimenti: si possono mangiare quando sono scaduti. Tutti i trucchi

Martedì 29 Luglio 2014
Capita, tornando dalle ferie, di trovare in dispensa cibi che hanno superato la data di scadenza indicata sulla confezione. Vanno sempre gettati nell'immondizia seguendo alla lettera quanto scritto? Pare proprio di no. La scadenza indica la data fino alla quale il prodotto è igienicamente idoneo a essere consumato: solo però se tutte le norme di conservazione sono state rispettate e le confezioni non sono state aperte o manomesse, o sottoposte a stress termici. La dicitura “da consumarsi entro”, seguita dalla data, è un obbligo di legge per tutti quei prodotti che sono deperibili, ma questo non implica che il giorno dopo l'alimento diventi tossico. Diciano che non può più essere posto in commercio, ma se lo abbiamo in casa uno strappo si può fare. La scritta "da consumarsi preferibilmente entro" è ancora più elastica. Gli yogurt ad esempio possono essere consumati fino a 6 o 7 giorni dopo la data di scadenza (anche se perdono in qualità nutritive). Devono però essere stati conservati in frigo e non aperti. Si deve seguire la data di scadenza invece per carne e pesce freschi e per i formaggi freschi. Per le uova (confezionate) si può trasgredire di 3-4 giorni, ma meglio cucinarle. Per gli alimenti surgelati (pesce ad esempio) la data di scadenza può essere superata di qualche settimana. Sempre che la catena del freddo sia stata rispettata. Anche per riso e pasta secca si può trasgredire di qualche settimana. Discorso delicato per l'olio. Se è di eccellente qualità, è stato conservato al buio e al fresco e non ha un gusto rancido un paio di mesi di troppo non crea problemi. Anche per le conserve di pomodoro e i sottoaceti non sono tassative le scadenze. Marmellate: anche in questo caso un paio di settimane non cambia nulla (a vasetto chiuso e ben conservato). E il mitico cioccolato?  Si deteriora difficilmente, ma perde in bontà. Anche un paio di mesi non lo rendono pericoloso, ma di certo meno buono. Vale anche per panettoni e colombe. Una quindicina di giorni cambia solo la fragranza. Per tutti gli alimenti è comunque obbligo controllare le confezioni una volta aperte. Se c'è muffa o si presentano rigonfiamenti e odori poco convincenti non c'è data di scadenza che tenga. Vanno gettate. Il rischio delle infezioni alimentari anche gravi non è poi così remoto. Ultimo aggiornamento: 20:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA