Buoni fruttiferi postali scaduti o in prescrizione, ecco la differenza (e come ottenere un rimborso)

Martedì 13 Giugno 2023, 13:34

Come ottenere un rimborso

Come previsto dal codice civile la prescrizione, che nel caso dei buoni postali è decennale, inizia a decorrere dal momento in cui il diritto al rimborso può essere esercitato.

Può accadere, tuttavia, che questo diritto al rimborso non possa essere esercitato dal risparmiatore. Ad esempio, in caso di smarrimento o di furto del buono postale cartaceo, il titolare sarebbe impossibilitato ad esercitare il proprio diritto al rimborso, ragion per cui, secondo il legislatore, il termine della prescrizione non può iniziare a decorrere.

Ma aldilà dei casi particolari che di fatto implicano una impossibilità al rimborso, il problema della prescrizione riguarda principalmente quei risparmiatori che, per imperizia o per errore, hanno lasciato decorrere i termini.

In questo caso l’unica strada percorribile dal risparmiatore è quella di contestare la scadenza del titolo. Essendo la prescrizione indissolubilmente legata alla data di scadenza (la prescrizione dei buoni fruttiferi postali avviene dieci anni dopo), la mancanza di trasparenza su questo elemento cruciale potrebbe rafforzare la posizione del risparmiatore che rivendica il diritto al rimborso.

In questo scenario, dunque, il risparmiatore avrebbe pienamente diritto al rimborso nonostante l’avvenuta prescrizione. Tuttavia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze intende ha chiarito di non aver mai avviato o condotto procedure di transazione o di mediazione per il rimborso di titoli di Stato o di buoni postali fruttiferi emessi parecchio tempo addietro ed ormai irrimediabilmente prescritti.

Vale la pena sottolineare, inoltre, che alcuni buoni fruttiferi non prevedono alcuna prescrizione. È il caso, questo, dei buoni dematerializzati, titoli che vengono rimborsati automaticamente con un accredito sul conto (postale o bancario).

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