L'OPERAZIONE
SUSEGANA Si sblocca l'attesa per il ponte di Vidor. L'annuncio è

Sabato 8 Settembre 2018
L'OPERAZIONE SUSEGANA Si sblocca l'attesa per il ponte di Vidor. L'annuncio è
L'OPERAZIONE
SUSEGANA Si sblocca l'attesa per il ponte di Vidor. L'annuncio è arrivato ieri, dal viadotto gemello della Priula, in occasione del sopralluogo di Luca Zaia e Gianni Vittorio Armani. Dopo uno scambio di battute fra il presidente della Regione e l'amministratore delegato di Anas, l'assessore veneta Elisa De Berti e il responsabile delle manutenzioni straordinarie Ugo Dibennardo hanno concordato la svolta insieme a Stefano Marcon, numero uno della Provincia: la prossima settimana saranno installati i sensori sul manufatto, per un test di un mese preliminare alla messa in sicurezza.
LA COLLABORAZIONE
Un accenno alla novità è arrivato già durante la presentazione dei lavori in corso nel territorio comunale di Susegana. «Abbiamo anche Vidor ha detto Zaia, rivolto ad Armani e bisogna ragionarci su. Il ponte è dei primi del Novecento, è caratterizzato da una struttura particolare che pone le arcate ad un'altezza di 24 metri dal Piave, è percorso ogni giorno da una media di 22.000 veicoli. So che la competenza è della Provincia, ma un ragionamento insieme bisogna farlo». Anche perché il Sant'Artemio, come sottolineato da Marcon, non ha abbastanza soldi: «Li avevamo prima della legge Delrio, adesso non più, anche se ci basterebbero due anni per sistemare tutte le opere a rischio, per un totale di 61 milioni di euro». A quel punto l'ad di Anas ha manifestato disponibilità alla collaborazione: «Svolgiamo già attività di service per conto degli enti locali. Dopo il crollo di Genova abbiamo ricevuto tantissime richieste da parte di Comuni e Province che non dispongono del personale necessario. Noi invece abbiamo tecnici esperti da mandare sul territorio, come abbiamo fatto ad esempio nelle aree colpite dal terremoto: questa è una capacità che mettiamo a disposizione». Per consolidare i piloni del viadotto di Vidor è stata stimata una spesa di 12 milioni, in attesa della costruzione di una nuova infrastruttura a valle di quella esistente, per cui Veneto Strade ha redatto uno studio di fattibilità che ipotizza un conto di 40 milioni. Comunque sia i tempi saranno relativamente lunghi, mentre i timori per la tenuta del manufatto sono attuali, motivo per cui bisogna intanto radiografare con esattezza la situazione, al di là dei calcoli che indicano ad esempio il transito quotidiano di 4.000 mezzi pesanti.
LA SORVEGLIANZA
Per questo già durante il brindisi l'assessore De Berti e il dirigente Dibennardo hanno messo a punto con il presidente Marcon il piano da attuare nei prossimi giorni. Secondo quanto è trapelato, lunedì la Provincia formalizzerà la sua richiesta di supporto da parte di Anas, che così già martedì attiverà i sensori sul ponte di Vidor. «In termini tecnici si chiamano accelerometri ha spiegato Dibennardo in grado di rilevare 24 ore su 24 parametri come i carichi, gli spostamenti, le temperature e così via. Ogni anomalia dell'infrastruttura, qual è ad esempio un'oscillazione insolita rispetto ai valori standard, verrà segnalata in tempo reale alla nostra sala operativa. In questo modo potranno essere valutate e adottate eventuali limitazioni alla viabilità». L'attività di sorveglianza andrà avanti fino a metà ottobre. «Trenta giorni ha confermato il responsabile in cui verificheremo la situazione secondo modelli matematici, i cui risultati saranno tradotti e divulgati affinché possano essere conosciuti anche dalla cittadinanza. Il nostro contributo avverrà su un'infrastruttura della Provincia, ma è stato concordato con la Regione, che si è fatta carico della richiesta e l'ha condivisa con noi nell'ambito della nostra consolidata collaborazione». Si tratterà evidentemente di un esame propedeutico all'individuazione di una soluzione strutturale al problema della sicurezza per un viadotto strategico nei collegamenti fra Sinistra e Destra Piave, anche nella connessione fra Trevigiano e Bellunese.
Angela Pederiva
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