Romano Prodi
Nella cronaca del viaggio del Presidente Conte al Parlamento di Strasburgo è stato, con giustificato disappunto, messo in rilievo l'attacco rivolto contro di lui dal parlamentare liberale ed ex Primo Ministro belga Guy Verhofstadt. Un disappunto che ha sottolineato non soltanto l'asprezza del linguaggio quanto, e soprattutto, il fatto che le parole di Verhofstadt fossero rivolte contro la legittimità stessa di un leader di un altro paese. Fino a qualche tempo fa gli attacchi personali avevano infatti come ring la politica interna, anche se, in un passato molto recente, si sono avute ripetute incursioni dei governanti italiani contro il Presidente francese, incursioni che si sono spinte fino ad incontrare, e quindi legittimare, i leader politici che avevano capeggiato vere e proprie rivolte contro il Presidente Macron.
Anche se personalmente aborro questo tipo di conflittualità debbo prendere atto che essa diventerà sempre più frequente con l'estendersi dell'arena della lotta politica. In poche parole: alle elezioni europee si accompagneranno sempre di più insulti europei. Anche se può sembrare paradossale dobbiamo abituarci a considerare questi fatti come una conseguenza inevitabile della crescita comunitaria. Forse per questo motivo, pur essendo fervente europeista, non mi sono eccessivamente stupito di queste evoluzioni negative. Sono invece stupito del fatto che il discorso del Presidente del Consiglio italiano (...)
Continua a pagina 27
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nella cronaca del viaggio del Presidente Conte al Parlamento di Strasburgo è stato, con giustificato disappunto, messo in rilievo l'attacco rivolto contro di lui dal parlamentare liberale ed ex Primo Ministro belga Guy Verhofstadt. Un disappunto che ha sottolineato non soltanto l'asprezza del linguaggio quanto, e soprattutto, il fatto che le parole di Verhofstadt fossero rivolte contro la legittimità stessa di un leader di un altro paese. Fino a qualche tempo fa gli attacchi personali avevano infatti come ring la politica interna, anche se, in un passato molto recente, si sono avute ripetute incursioni dei governanti italiani contro il Presidente francese, incursioni che si sono spinte fino ad incontrare, e quindi legittimare, i leader politici che avevano capeggiato vere e proprie rivolte contro il Presidente Macron.
Anche se personalmente aborro questo tipo di conflittualità debbo prendere atto che essa diventerà sempre più frequente con l'estendersi dell'arena della lotta politica. In poche parole: alle elezioni europee si accompagneranno sempre di più insulti europei. Anche se può sembrare paradossale dobbiamo abituarci a considerare questi fatti come una conseguenza inevitabile della crescita comunitaria. Forse per questo motivo, pur essendo fervente europeista, non mi sono eccessivamente stupito di queste evoluzioni negative. Sono invece stupito del fatto che il discorso del Presidente del Consiglio italiano (...)
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