«Prandina, non vince chi alza di più la voce»

Martedì 19 Febbraio 2019
LA DISCUSSIONE
PADOVA I toni sono fermi. Non arroganti, ma determinati. Sul futuro della Prandina, infatti, ieri è sceso in campo Sergio Giordani, con una riflessione articolata su quattro temi. E se da un lato chiede il rispetto del lavoro di ascolto che sta facendo Agenda 21, dall'altro annuncia che presto alle parole farà seguire i fatti per l'asse che va dall'ex caserma a Piazza Insurrezione, compresa la possibilità di utilizzare il sito come park temporaneo. Si rivolge poi alle opposizioni, a cui non risparmia le stoccate e infine si sofferma sull'importanza di affrontare le questioni ambientali. Il primo cittadino, quindi, con la sortita di ieri lascia intendere che ha le idee molto chiare sul da farsi. «Sul progetto definitivo dell'ex caserma avranno l'ultima parola il consiglio, la giunta e il sottoscritto. Prima c'è l'ascolto tramite agenda 21. Sono stato al primo incontro, sarò agli altri e faccio un appello perché tutti partecipino senza pregiudizi. Sminuire questo percorso è sciocco. Chi vuol far sentire la sua voce, lo faccia da dentro nel luogo che l'amministrazione ha individuato. Non mi arrendo a una città dove vince chi alza di più la voce. Ho messo una giacca robusta, tutti possono tirare, ma più tirano e meno portano a casa. Torni quindi il dialogo e resti nelle sedi opportune: alla fine il progetto della nuova Prandina sarà una rivoluzione positiva per tutta la città. Dobbiamo pensare con un respiro che guardi a dopodomani, perché riqualificare quell'area significa cambiare in meglio l'intera Padova». Sul parcheggio invocato dai commercianti, ha aggiunto: «Sull'utilizzo temporaneo dell'area, e sull'avvio della riqualificazione sostenibile del quadrante che va dalla Prandina a Piazza Insurrezione passando per Corso Milano, non escludo nessuna opzione e al momento giusto, che non è lontano, farò parlare i fatti».
LA PUNTUALIZZAZIONE
Poi risponde alle minoranze, rivendicando la paternità dell'operazione-Prandina. «Quanto alle opposizioni, le ringrazio delle polemiche: ogni volta che si esprimono è per i padovani un'occasione per ricordare come sulla Prandina si siano spese negli scorsi anni tantissime parole, ma è stata la mia giunta, con il mio impegno diretto, a portare a casa l'operazione. Lo abbiamo fatto in un anno, trovando anche in un colpo solo la soluzione per via Anelli. Loro hanno votato contro in consiglio, altro che maggioranza divisa: capisco che siano imbarazzati, ma non mi facciano la morale». Infine il tema dell'inquinamento. «Non accetterò mai - ha osservato Giordani - quei tentativi che tendono strumentalmente a sminuire il fatto che la questione ambientale è urgente. A Padova si continua a morire e ad ammalarsi per lo smog e io non voglio. Va imboccata una strada diversa, di buon senso. Non possiamo più permetterci che per non scontentare nessuno il giorno buono per iniziare è sempre domani. Molto stiamo già facendo, ma molto faremo. La salute viene prima di tutto e non si baratta con nessun altro interesse». Intanto Lucio Passi di Legambiente ha annunciato una mobilitazione di associazioni e comitati ambientalisti per sabato. «In centro - ha osservato - c'è già una sovrabbondante offerta di parcheggi disponibili, con ben 9000 posti. Non ne servono altri alla Prandina: Bisogna invece pensare a ridurre il traffico privato e lo smog».
LA NOVITÀ
Sulla questione-Prandina una novità è arrivata pure dal vicesindaco Arturo Lorenzoni. «Abbiamo saputo - ha spiegato - che uno tre edifici vincolati dalla Soprintendenza (2mila metri quadrati con il soffitto in legno), datati fine Ottocento e situati al confine con il parco Cavalleggeri, è destinato al Miur che probabilmente lo userà per attività culturali. La gestione del Ministero potrebbe rappresentare un vincolo, ma anche un fattore positivo».
Nicoletta Cozza
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