Autovelox, in Veneto la classifica dei 70 Comuni che fanno più multe. Il record in Polesine

Sabato 27 Aprile 2024 di Alda Vanzan
Autovelox, in Veneto la classifica dei 70 Comuni che fanno più multe. Il record in Polesine

A stupire non è tanto il Comune di Padova che in un anno, il 2022 (ultimo dato disponibile), ha tirato su quasi 5 milioni di euro con le multe scattate dagli autovelox, quanto Bagnolo di Po.

Trattasi di un Comune di 1.374 abitanti in provincia di Rovigo che nello stesso arco temporale ha sfiorato i 2 milioni di incassi dai due autovelox funzionanti in paese, tutti e due in via Stradone Runzi al chilometro 8 per chi procede in direzione di Stienta (il paese dell’assessore regionale Cristiano Corazzari). Con il rapporto più alto di multe per abitante (1.396 euro, in confronto Padova fa sorridere: 23,88 euro), Bagnolo di Po è diventato l’emblema di chi sostiene che gli autovelox servono solo a fare cassa. L’ha detto il deputato leghista Gianangelo Bof parlando delle attrezzature non omologate («Molte amministrazioni hanno sempre fatto il conto con l'esiguo numero di persone che perdono il tempo per fare il ricorso rispetto a chi paga e tace») e lo ribadisce l’ex parlamentare, oggi responsabile organizzativo della Lega del Veneto, Giuseppe Paolin. Che non usa mezzi termini: «Basta ipocrisie, finiamola di prenderci in giro: la questione degli autovelox riguarda esclusivamente i bilanci dei Comuni e non, per come è stata gestita finora, la sicurezza stradale».


I NUMERI
In Italia - dice Paolin - risultano 11.130 apparecchi per la misurazione della velocità: «La Gran Bretagna ne ha 7mila, nel mondo ci superano solo la Russia e gli Stati Uniti». Dai dati del ministero dell’Interno, cui i Comuni devono presentare i rendiconti, l’incasso totale da autovelox in Veneto nel 2022 è stato di 57 milioni di euro. Su 563 Comuni, ne ce sono 194 che non utilizzano queste “macchinette”, 122 che incassano dai 60,55 euro di Pianezze (Vicenza) ai 9.929,70 di Vigonza (Padova), 108 che incassano dai 10mila euro di Stienta (Rovigo) ai 96.683,50 euro di Villorba (Treviso) e infine 124 che oscillano tra i 110,096,49 euro di Sedico (Belluno) ai quasi 5 milioni di Padova (e 15 che non hanno inviato il rendiconto). Ma è interessante anche il rapporto tra incasso da autovelox e numero di abitanti del Comune interessato: tra i primi 70 Comuni veneti in classifica più “ricchi” (si veda la tabella qui a lato), il dato più alto ce l’ha appunto Bagnolo di Po, quello più basso Vicenza (2,09 euro).
Secondo Paolin, «per fare realmente “sicurezza” stradale bisognerebbe istituire un fondo regionale gestito da personale esperto che utilizzi tutti i proventi delle sanzioni e redistribuisca “sicurezza” in percentuale ai chilometri di strade del territorio». Idem la gestione del software: «Dovrebbe essere lo Stato a controllare, non le aziende private che vendono o noleggiano gli apparecchi, in ballo c’è anche la tempistica dell’arancione sui semafori controllati da telecamere: lì dovrebbero esserci obbligatoriamente i contasecondi per evitare speculazioni».


LE REAZIONI
Ma il sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto - che dopo la sentenza della Cassazione ha chiesto una norma per l’omologazione degli apparecchi - rigetta la tesi secondo cui l’autovelox servirebbe per fare cassa. «Il tema - dice Mario Conte, tra l’altro stesso partito di Bof e Paolin - rimane sempre quello della tutela della comunità, i conti passano in secondo piano rispetto alla sicurezza stradale». Secondo i dati Istat - ricorda Conte - la guida distratta (23.802 incidenti, pari al 15,7% del totale) è la causa principale degli incidenti. A questo si aggiunge l’uso eccessivo dello smartphone, che distrae e distoglie l’attenzione dalla guida, divenendo causa di un numero sempre maggiore di incidenti stradali. Il mancato rispetto di precedenza o semaforo (21.985 incidenti, 14,5%) e la velocità troppo elevata (15.194, 10%) si confermano le altre due principali cause di sinistri stradali.


 

Ultimo aggiornamento: 17:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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