Mestre. Marco morto a 23 anni di leucemia, a giugno aveva lanciato un appello social per cercare un donatore di midollo: «Raga ho bisogno»

Giovedì 15 Febbraio 2024 di Elisio Trevisan
Marco morto a 23 anni di leucemia, a giugno aveva lanciato un appello social per cercare un donatore di midollo: «Raga ho bisogno»

MESTRE - È morto a 23 anni per una leucemia linfoblastica acuta. Il mestrino Marco Zabeo aveva scoperto di essere malato a marzo del 2023 dopo una serie di esami clinici fatti per capire perché non riusciva ad abbassare una febbre insistente e a guarire da una stanchezza che lo aveva colpito improvvisamente. La malattia aveva compromesso le sue difese immunitarie per cui venne ricoverato per una quarantina di giorni nel reparto di Ematologia all’ospedale dell’Angelo.

Seguirono i primi cicli di chemioterapia, in ospedale e a casa, e un regime di isolamento perché il rischio infettivo era altissimo. Dopo la terapia, la cura in questi casi contempla il trapianto di midollo, ma la compatibilità è di uno su 100 mila.

Fu così che a giugno Marco lanciò un appello sui social network invitando a contattare l’Admo (l’Associazione donatori di midollo osseo): «Raga, ho bisogno di un donatore di midollo, per favore andate a tipizzarvi, non vi costa nulla. Ps: potreste salvarmi la vita». Il suo invito trovò adesioni e anche un donatore compatibile. Così il 9 agosto i medici dell’Angelo lo sottoposero al trapianto. L’operazione andò bene e per Marco si riaccese la speranza, anche perché - come racconta il padre Alfredo avvocato conosciuto in città anche per aver partecipato al Processo al Petrolchimico del 1998 come legale di parte civile di enti, associazioni, persone fisiche - era una persona che non si lasciava andare allo sconforto. Piuttosto infondeva forza, probabilmente anche grazie al suo impegno di volontario per la Croce Rossa sin da quando aveva 16 anni, che portò avanti durante gli anni della pandemia rischiando in prima persona. 

Il funerale di Marco Zabeo sarà celebrato a Villa Braida a Zerman di Mogliano lunedì 19 alle 11. «Siamo ritornati a Zerman da poco, dove mio figlio aveva trascorso gli anni dell'infanzia - racconta la madre, Monica Piovesan - e Marco adorava Villa Braida, per questo abbiamo scelto di celebrare il funerale qui».

GLI STUDI

Marco ex allievo del Foscarini a Venezia, durante la malattia ha continuato a studiare e ha dato l’ultimo esame in ospedale dopodiché si è laureato in Economia aziendale a Ca' Foscari con una tesi in Diritto privato; si è iscritto alla Statale di Milano per il biennio di Magistrale dando anche un primo esame prima di doversi arrendere alla malattia. Il tumore, evidentemente non sconfitto, ha avuto una recidiva e nell’ultimo mese Marco è peggiorato. «I profumi, una camminata, il calore del sole o il calore di un abbraccio... Ho sicuramente imparato a darci un’importanza totalmente diversa, non dare più nulla per scontato e apprezzo molto di più la vita» aveva detto Marco, in un’intervista, l’anno scorso dopo essere stato costretto all’isolamento. La vita ora è stato costretto a lasciarla e, con essa, tutti gli affetti a partire dai genitori Alfredo e Monica Piovesan, dalla sorella Lara e dalla compagna Elisa. «Vorremmo poter ringraziare medici e personale dell’ospedale dell’Angelo, in particolare di Ematologia, Trapianti e Terapia Intensiva» ha detto il padre. «Mi piacerebbe che ci fosse più sensibilità e sensibilizzazione verso queste tematiche: io in primis non avevo idea di cosa fosse o come si facesse la donazione di midollo osseo, e purtroppo alcune cose si scoprono solo se ci riguardano direttamente. - aveva detto Marco l’anno scorso quando ancora sperava nel trapianto - Purtroppo per chi ha queste patologie, la sopravvivenza dipende anche dalla solidarietà delle persone e non solo dalle terapie».

Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci