VENEZIA - Da una parte lo spopolamento e l'invecchiamento, dall'altra quello che dalla Fondazione Pellicani viene chiamato l'impoverimento progressivo del lavoro e delle professioni per i giovani, settore in cui a farla da padrone è il turismo.
VENEZIA-MILANO
Se, per ipotesi, si confrontasse Venezia con Milano, la capitale finanziaria del Paese, simbolo delle opportunità di impiego giovanili per antonomasia, le differenze sono sostanziali. I dati di Assolombarda dicono che le occupazioni più richieste sono quelle degli specialisti principalmente in ambito IT e comunicazione, dei tecnici, dei dirigenti e manager, degli impiegati esecutivi e, solo a seguire, quelle degli addetti al commercio e del personale non qualificato. E la ricaduta sulla demografia testimonia questa attrattività della città. A Milano, infatti, se la fascia d'età 15-29 anni rappresenta il 14,7% della popolazione, dato leggermente più alto di Venezia, ma in linea con la terraferma, la popolazione in età produttiva compresa tra i 30 e i 49 anni è invece ben più numerosa: il 28,4% della popolazione milanese è compresa in questa fascia d'età contro il 22,4% di quella veneziana. "Attraverso Ri-Pensare Venezia la Fondazione intende offrire un contributo a immaginare la città dei prossimi decenni commenta il segretario Nicola Pellicani . In questo primo approfondimento abbiamo voluto porre l'attenzione sulla trasformazione di un territorio che ospita sempre meno giovani e che di conseguenza perde sempre più appeal. I servizi, l'offerta commerciale, le infrastrutture, il tessuto economico: tutto risente dello spopolamento, soprattutto in centro storico, dell'invecchiamento degli abitanti, del decremento inesorabile del numero di residenti più giovani, in particolare degli under 30".
LA DEMOGRAFIA
«Nei prossimi anni dovremo sempre di più fare i conti con la demografia osserva Maurizio Busacca, docente di Ca' Foscari e coordinatore scientifico del progetto . Ma nel frattempo le città possono mitigare il problema con politiche innovative in grado di attrarre persone dal resto del paese e dall'estero e da questo punto di vista l'unicità della città può essere una risorsa».