MESTRE - Prefettura e Ulss veneziane rinnovano il patto contro le aggressioni a danno del personale sanitario. Ieri hanno firmato il protocollo d'intesa che recepisce tutte le attività di informazione e formazione messe in atto nei mesi scorsi e in sostanza le riconferma, nel loro modello operativo, anche per il futuro. Il tema, d'altra parte, è delicato quanto attualissimo. Nell'Ulss 3 Serenissima si contano, mediamente, una trentina di episodi di insulti, ingiurie o minacce al mese, mentre in 6-7 casi c'è chi alza le mani e attacca fisicamente chi sta facendo il proprio lavoro per dare un servizio pubblico di cura.
IL PIANO
Il percorso era iniziato ancora a metà marzo, sostanziandosi in incontri congiunti con le Forze dell'ordine al padiglione Rama e anche sul campo, in Pronto soccorso, per mettere a punto le buone pratiche che adesso trovano compimento nel documento sottoscritto ieri.
LA PROCEDURA
Il protocollo definisce nel dettaglio le varie fasi in cui si articola la corretta gestione di un soggetto non collaborante o aggressivo: il primo contatto di segnalazione e valutazione congiunta di una situazione di potenziale crisi, la presa in carico dell'intervento sul territorio o nella struttura sanitaria, le modalità di gestione durante il trasporto, la collaborazione tra curante e Forze dell'ordine nei Pronti soccorso e negli ospedali. Soddisfazione e impegno rinnovato è stato espresso dai dg Contato e Filippi. «Questo protocollo ha detto il primo consente finalmente alle Forze dell'ordine di collaborare in modo pieno, puntualmente e correttamente normato, a sostegno degli operatori sanitari. E questi ultimi, affiancati in modo risolutivo da chi ha il compito della gestione della sicurezza, possono concentrarsi meglio sulla parte terapeutica».