Venezia. Ancora acqua verde fluorescente nei canali: colorante versato da due eco-vandali francesi già identificati

Il gesto è stato compiuto a bordo di un vaporetto della linea 1

Venerdì 19 Aprile 2024 di Giulia Zennaro
Venezia. Ancora acqua verde fluorescente nei canali: colorante versato da due eco-vandali francesi già identificati

VENEZIA - L'acqua del Canal Grande si colora di verde, di nuovo. Di nuovo l'azione, ennesima ferita alla città nel nome dell'ambientalismo, inferta da due turisti francesi, viene immortalata, condivisa sui social e fa il giro del web. Ieri pomeriggio, all'altezza del ponte dell'Accademia, da un vaporetto Actv sul quale si trovavano i due francesi è partito il blitz, con lo sversamento in acqua di una sostanza che ha colorato l'acqua di verde: molto probabilmente si tratta di fluoresceina, una sostanza comunemente utilizzata dagli idraulici e non tossica.

I turisti francesi, che con loro avevano sei taniche, un sacchetto di polvere colorata e una canna da pesca, sono stati identificati e fermati dalla polizia, allertata dai passeggeri del vaporetto che hanno assistito alla dimostrazione e saranno, con ogni probabilità, denunciati. Non si tratterebbe del primo blitz della coppia francese a Venezia: mercoledì i due avrebbero versato una sostanza verde nei pressi dei giardini Pineta della Biennale. Agli inquirenti la coppia, 48 e 57 anni, ha spiegato di aver compiuto "un gesto artistico, un progetto di rivendicazione ecologica e protesta politica" usando coloranti organici e sostanze non tossiche.


IL PRECEDENTE
Venezia si era già tinta di verde, così come altre città d'arte italiane. Lo scorso 9 dicembre Extinction Rebellion Italia, gruppo di attivisti per l'ambiente con ramificazioni internazionali e molto attivo anche nel nostro paese, aveva dato vita a una protesta dall'impatto "coreografico" molto forte che aveva interessato anche la città lagunare. Una dimostrazione organizzata in coincidenza della Cop28 di Dubai. Uno striscione appeso sul ponte di Rialto con la scritta "Cop28 - Mentre il governo parla, noi appesi a un filo" e una pericolosa "esibizione" con gli attivisti appesi con delle funi al ponte, a penzoloni sul Canal Grande. Per quell'azione pericolosa erano stati emessi sette fogli di via e tre daspo, con 27 denunce e due avvisi orali.


LE RIVENDICAZIONI
Al momento non risulta una rivendicazione ufficiale da parte della ramificazione francese di Extinction Rebellion: la modalità dell'azione e le dichiarazioni dei due fermati fanno però pensare che un collegamento, quantomeno con la galassia ambientalista, ci sia. Extinction Rebellion Venezia non esclude che possa trattarsi di un'azione dei "cugini" francesi, dal momento che il gruppo ha supporti e connessioni a livello nazionale e internazionale, soprattutto quando si tratta di compiere manifestazioni plateali, la loro "specialità". «Venezia non è nuova a questo tipo di azioni - spiegano dal gruppo di lavoro veneziano - Nel 1968 l'artista Nicolas Garcia Uriburu aveva versato in Canal Grande la fluoresceina in occasione della Biennale».


A chi li definisce "eco-terroristi rispondono: «Siamo un gruppo non violento per definizione - spiegano dal gruppo di lavoro veneziano - Le nostre azioni hanno una vocazione alla spettacolarità perché il nostro obiettivo è attirare l'attenzione».


Tuttavia, oltre alle proteste con il colore verde e alla "calata" dal ponte di Rialto, Venezia è stata teatro di altri gesti clamorosi. Lo scorso 7 aprile alle Gallerie dell'Accademia - un anno e mezzo dopo l'azione messa in campo da due attiviste che nel settembre del 2022, incollarono le mani alla cornice de "La tempesta" del Giorgione - sei giovani entrarono indisturbati, muniti di biglietto, fingendosi dei normali visitatori e si "incollarono" alla parete del dipinto di Francesco Guardi dal titolo "Il bacino di San Marco con l'isola di San Giorgio e la Giudecca". Per alcune di queste azioni, compiute anche a Padova, il giudice della Città del Santo ha archiviato una parte delle accuse, mentre per altri episodi le indagini si sono chiuse e si attendono le decisioni della magistratura. Lo scorso dicembre, invece, altri attivisti imbrattarono con polvere di cacao le colonne della basilica di San Marco.
 

 
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Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 14:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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