UDINE - Si è spento ieri, in silenzio, Renzo Ferro, il professore di matematica che attraverso Il Gazzettino poco più di un mese fa aveva lanciato un appello per essere portato in Svizzera a sottoporsi all'eutanasia. Malato di sclerosi multipla, Ferro era ricoverato alla Quiete, quasi completamente paralizzato.
Dai corridoi della Quiete è arrivata la conferma del decesso avvenuto nella tarda mattinata di ieri, ma nessuna informazione circa il luogo delle esequie o del trasferimento della salma, si mantiene il massimo riserbo.
«Questa non è vita e il dolore è insopportabile». Così diceva il prof che il prossimo 26 aprile avrebbe compiuto 60 anni. Al suo grido di dolore avevano risposto due persone, ma non per aiutarlo a morire, bensì per riportarlo alla vita: l'ex maratoneta udinese Silvia Furlani, affetta da sclerosi multipla da 30 anni e la giovane mestrina Mariasole Antolini che a soli 19 anni combatte con questa malattia da quando ne aveva sedici.
Le visite di Silvia e la lettera di Mariasole parevano aver ridato a Ferro un po’ di speranza, di forza che gli serviva per lottare ancora. «Ogni secondo di vita è vita» aveva detto il professore.