Allarme volpi nelle aziende agricole: un'altra strage di galline e faraone

Mercoledì 17 Aprile 2024 di Gianandrea Rorato
Una delle galline sventrate dalle volpi all’interno dell’azienda agricola Manlio della Frattina a Meduna

MEDUNA DI LIVENZA (TREVISO) -  La volpe colpisce nelle aziende agricole e fa strage di galline e animali da cortile.

Gli ultimi episodi sono avvenuti l’altra notte in un paio di aziende del medunese, all'altezza del confine con Frattina di Pravisdomini, Pordenone.

L'escalation

Ad avere la peggio nell'ultimo episodio è stata l'azienda Manlio della Frattina: a una ventina di galline e di faraone sono state mozzate le teste, poi sono state sventrate. Il titolare si è accorto dell'accaduto solo al mattino quando ha trovato le carcasse martoriate degli animali al centro del cortile. «Purtroppo non è la prima volta che accade - spiegano dall’azienda -. Questo episodio è l'ultimo di una lunga serie». E non sarebbe isolato perché la volpe avrebbe colpito anche in altre aziende vicine. «Purtroppo è così e non si tratta soltanto di aziende medunesi». Infatti un fatto analogo è accaduto anche nell'azienda di Fiorenzo Lorenzon, ex presidente Coldiretti residente a San Biagio. Segnalati polli uccisi anche alla "Tenimenti Bigai" di Umberto Bigai, sempre tra Mure di Meduna e Frattina di Pravisdmomini, con aree agricole fino a Motta. «Le volpi si aggirano di notte ed entrano nei pollai arrampicandosi sulle recinzioni. Una volta all'interno piombano sulle prede contando soprattutto sull'effetto sorpresa». La volpe è sempre più presente nel territorio, un trend in aumento da qualche anno. In passato erano avvenuti fatti identici nell’hinterland trevigiano. Oggi tocca nell’area al confine tra Veneto e Friuli. Ma perché? In questi mesi le volpi sono molto affamate anche perchè è periodo di cucciolate.

A caccia con i cuccioli

«Di solito quando ammazzano le prede per prima cosa staccano loro la testa - spiegano gli allevatori - poi portano le carcasse nella tana o ne lasciano una piccola parte nel pollaio. Attaccano il pollaio da sole o con la cucciolata, ma solo se è già addestrata. Quando attaccano gli animali da cortile, prima li soffocano, poi mozzano la testa e infine si cibano dell’intestino o delle parti molli, lasciando la carcassa dove capita». Per anni la presenza delle volpi era registrata solo in zone circoscritte, ma ora l’orizzonte sembra essere mutato. «Danno economico a parte, questi animali sono portatori della rabbia silvestre. Il loro morso può essere letale. Si nutrono anche di lepri e fagiani quindi arrecano danni al patrimonio faunistico venatorio. Nonostante agricoltori e privati si difendano con reti molto più profonde e resistenti a protezione dei pollai, le stragi continuano. Di certo non si fanno fermare da questi ostacoli». E infatti nell’azienda medunese la volpe di turno ha letteralmente scalato la rete. E per la stessa strada è uscita dal recinto lasciando dietro di sè una ventina di carcasse nell’aia.

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