Trapper pluri-denunciato di Conegliano, Sultan e il nuovo post sui social: «Sto per tornare con qualcosa che vi lascerà a bocca aperta»

Mercoledì 27 Marzo 2024 di Valeria Lipparini
Il post su Instagram di Sultan

CONEGLIANO (TREVISO) - Una nuova promessa, che sembra tanto una minaccia. Firmata da Sultan, il trapper italo marocchino, B. E., 26 anni, conosciuto a Conegliano e pluri-denunciato. L’ultima volta per inottemperanza al foglio di via. Proprio ieri il giovane che si fa un baffo delle regole, ha postato un nuovo messaggio. È abbastanza lapidario, poche parole per promettere fuoco e fiamme. «Tranquilli, sono solo in pausa per il rispetto di questo mese! Sto per tornare con qualcosa che vi lascerà a bocca aperta». A condire il post i suoi occhi, che si distinguono nonostante il passamontagna a celargli il volto. E un quotidiano a cui ha dato fuoco. Letteralmente, fuoco e fiamme. Dunque, Sultan sta preparando qualcosa ed è fermo, soltanto temporaneamente, per rispetto al mese di Ramadan che dovrebbe terminare il 10 aprile.

In più lui a Conegliano non può proprio rimettere piede. Invece, promette che tornerà per lasciare tutti a bocca aperta. Una sfida alla Sultan, insomma.

Sultan, gli insulti social e i gesti di "sfida"

Che abbia un conto aperto con la legge sembra non disturbarlo granchè. Secondo il foglio di via non può rimettere piede nella città del Cima per tre, lunghi, anni. Invece il 17 febbraio scorso era stato trovato al parco Mozart nel corso di controlli straordinari effettuati dagli agenti del commissariato di Conegliano, insieme all’Anticrimine di Padova. Lui, per tutta risposta, aveva girato un video con l’auto della polizia e le varie fasi del controllo. E aveva commentato, sempre sui social: «....Non me ne frega un c...». Era stata l’ennesima grana con la giustizia. Una lunga fila di bravate, di post irrispettosi, canzoni becere contro le donne. Sultan è fatto così. Nel settembre dello scorso anno aveva postato su Tik Tok “Street”, un video in cui bruciava un atto giudiziario a mo’ di sfida alle istituzioni, proseguendo con una serie di insulti. «Coney è una sgualdrina e il sindaco suo padre» una delle rime che avevano fatto infuriare il sindaco e tutta l’amministrazione. «Procederemo per vie legali e presenteremo denuncia per diffamazione» aveva detto il sindaco. E, ieri, un nuovo capitolo.

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