Omicidio Ceschin, il killer arrestato in Spagna si difende: «Non ero qui per uccidere ma per una vacanza Venezia»

Il 29enne José Luis Mateo Garcia, estradato nei giorni scorsi, ha reso dichiarazioni spontanee. Per la Procura di Treviso è uno dei sicari ingaggiati dall'ex marito

Lunedì 25 Marzo 2024 di Giuliano Pavan
I Ris esaminano l'appartamento di via 28 Aprile, a Conegliano, in cui è stata uccisa Margherita Ceschin

CONEGLIANO (TREVISO) – Si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia ma, tramite il suo legale, ha fatto pervenire alcune dichiarazioni spontanee alla Procura: «Ero in zona perché volevo fare una vacanza a Venezia». A parlare, per la prima volta, è Josè Luis Mateo Garcia, domenicano di 29 anni, uno degli autori materiali dell’omicidio di Margherita Ceschin. La 72enne era stata soffocata nel suo appartamento di via 28 Aprile la sera del 23 giugno 2023 da alcuni sicari ingaggiati dall’ex marito, l’ex imprenditore agricolo Enzo Lorenzon, 79enne di Ponte di Piave. Il presunto killer ha aggiunto: «Con il delitto non ho nulla a che fare».

Il cellulare del 29enne, però, ha agganciato la cella al di fuori dell’appartamento della Ceschin la sera del delitto. Sul punto il dominicano non ha detto nulla.

Le indagini

Per la Procura di Treviso le dichiarazioni di Jose Luis Mateo Garcia non spostano nulla a livello investigativo. Anche perché i riscontri oggettivi lo smentiscono. Nel frattempo le impronte digitali e un campione di dna del 29enne, difeso dall’avvocato Antonino Lastoria, sono state inviate ai carabinieri del Ris di Parma per confrontarli con quelli rinvenuti sulla scena del crimine. L’uomo, che si trova rinchiuso nel carcere di Belluno in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, era stato estradato dalla Spagna lo scorso 8 marzo: era stato arrestato il 3 gennaio a El Vendrell, una località della Catalogna a circa 70 chilometri a ovest di Barcellona.

Il movente del delitto: soldi e odio 

Secondo la Procura di Treviso, Enzo Lorenzon non voleva più versare a Margherita Ceschin l’oneroso assegno di mantenimento: 10mila euro al mese. Per questo avrebbe assoldato i sicari per ucciderla inscenando un furto finito male. Il contatto tra i killer e Lorenzon sarebbe stato la compagna del pensionato, Dileysi, che dopo l’arresto è tornata in libertà.

Anche Lorenzon è stato scarcerato: è agli arresti domiciliari per motivi di salute, senza braccialetto elettronico, in una casa di riposo. A incastrare gli assassini erano state, oltre alle intercettazioni telefoniche, anche i video delle telecamere di sorveglianza che avevano ripreso tre persone nei pressi dell’appartamento della vittima e due di loro scavalcare la recinzione del palazzo. Le indagini sono comunque agli sgoccioli: dovrebbero chiudersi entro fine aprile.

Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 11:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci