Operaio morto alla Geox di Trevignano: si indaga per omicidio colposo. Autopsia sul corpo del 34enne. La famiglia: «Ritardi nei soccorsi»

La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo dopo l’esposto presentato dai due cugini della vittima. Il giovane si era accasciato scaricando un camion l’8 marzo. E’ deceduto al Ca’ Foncello dopo tre giorni di agonia

Sabato 23 Marzo 2024 di Maria Elena Pattaro
L'hub Geox a Signoressa di Trevignano, in via Industrie

TREVIGNANO (TREVISO) – Giovane operaio morto dopo un malore nel magazzino Geox di Signoressa, la Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. E disposto l’autopsia sul corpo di Balde Samba, il 34enne senegalese che l’8 marzo scorso si era accasciato a terra mentre scaricava un camion all’interno dell’hub di via Industrie. L’autorità giudiziaria ha ordinato anche una serie di accertamenti per far luce sulle circostanze della tragedia. A far scattare le indagini è stato l’esposto presentato dai due cugini del giovane straniero, deceduto all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso l’11 marzo, dopo tre giorni di agonia.

I DUBBI

A essergli fatale, secondo quanto emerso dai primi accertamenti sarebbe stato un disturbo neurologico: un ictus o un’ischemia. Ma i parenti intendono fugare ogni dubbio sia sulla causa del decesso, sia sulla catena dei soccorsi. Vogliono capire se è stato fatto tutto il possibile per cercare di salvare il 34enne. Il sospetto che li assilla è che possa trattarsi di un incidente sul lavoro e che ci sia stato un ritardo nei soccorsi. Ai due cugini di Balde residenti nella Marca (assistiti dagli avvocati Tino Maccarrone e Sara Sala Danna) è giunta voce che il giovane si sarebbe sentito male prima delle 15.30, orario in cui è stato dato l’allarme. Da qui l’esposto dei giorni scorsi, sfociato nell’apertura del fascicolo. 

LA TRAGEDIA

Quel pomeriggio Samba stava scaricando un camion, come aveva fatto anche nei giorni precedenti. Lavorava nell’hub di Signoressa soltanto da una settimana, con un contratto da interinale. A un certo punto ha iniziato a vomitare e poi si è accasciato a terra, privo di sensi. L’autista del camion è stato il primo a soccorrerlo e a lanciare l’allarme, alle 15.30. Elitrasportato in codice rosso al Ca’ Foncello, è morto tre giorni dopo. Abitava a Treviso, in viale della Repubblica. Era venuto qui per garantire un futuro migliore alla sua famiglia: moglie e figlioletto erano rimasti in Senegal. Terminati gli accertamenti, la salma verrà rimpatriata. 

Ultimo aggiornamento: 15:20

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