TREVISO - Sul bus senza biglietto dà in escandescenza: condannato per resistenza a pubblico ufficiale. Un 35enne di nazionalità nigeriana è stato condannato a risarcire un dipendente della Mom con 2mila euro e al pagamento di 3.700 euro per spese legali e generali. L'uomo è stato infatti ritenuto penalmente responsabile di resistenza a pubblico ufficiale in seguito all'episodio del 2020 nella stazione di Treviso durante un normale controllo dei titoli di viaggio dei passeggeri della linea 120 Vittorio Veneto-Conegliano-Treviso. Commenta il Presidente, Giacomo Colladon: «Come azienda procediamo, e continueremo a procedere, nel denunciare atti di violenza o minacce verso il nostro personale, affinché questi atti non restino impuniti».
La richiesta del biglietto e le minacce: «So chi sei, vengo a trovarti a casa»
Nel corso degli accertamenti sui biglietti, uno dei controllori Mom ha individuato un passeggero in arrivo senza titolo di viaggio. Come da prassi, al fine di redigere il verbale di sanzione, l’accertatore ha richiesto l'esibizione di un documento d'identità. A quel punto l'uomo ha esibito un permesso di soggiorno; tuttavia, all’apertura del portafogli, il controllore ha visto che vi era custodita anche la Carta d'Identità e ne ha richiesto l'esibizione. La Carta d'Identità, infatti, avrebbe permesso di conoscerne la residenza, dato indispensabile per la corretta notificazione del verbale di sanzione. L’uomo in quel momento è andato in escandescenza e ha iniziato a minacciare l'agente con frasi come "so chi sei, vengo a trovarti a casa".