Banale lite per il colore dell'ombrellone finisce in tribunale: bugie in aula, nei guai madre e figlio

In Tribunale negano i comportamenti violenti del capofamiglia. Lui assolto, loro condannati per falsa testimonianza

Giovedì 21 Marzo 2024 di C.A.
Banale lite per il colore dell'ombrellone finisce in tribunale: bugie in aula, nei guai madre e figlio

PORDENONE - Quante sfumature può avere una verità processuale? Ne sa qualcosa una famiglia romena del Pordenonese coinvolta in un procedimento penale che si è sdoppiato a causa di due sospette false testimonianze. Tutto comincia nel giugno 2020. Sarà una lite tra coniugi, scoppiata per il colore dell'ombrellone da collocare nel terrazzo di casa, a portare a processo quasi l'intera famiglia.

Cosa è successo

Il padre, che picchiò consorte e figlio durante il diverbio, fu arrestato e processato per maltrattamenti in famiglia e lesioni. Condannato a 3 anni e 2 mesi in primo grado, è stato poi assolto in Appello. Ieri moglie e figlio, nell'ambito della stessa vicenda, sono stati invece condannati per falsa testimonianza dal giudice Piera Binotto: 10 mesi e 20 giorni di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale e lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato. Il Tribunale ha riconosciuto le valutazioni fatte a suo tempo dal giudice che condannò l'uomo inviando poi gli atti alla Procura per moglie e figlio ritenendo che avessero ritrattato.

Giudicati sulla base di un'imputazione coatta, ieri non si aspettavano una condanna. La Corte d'appello di Trieste li aveva ritenuti credibili evidenziando che non avevano subito pressioni psicologiche quando avevano ritirato la querela contro il capofamiglia.

La querela

La querela - come ha rimarcato l'avvocato Alessia Crapis - era stata ritirata nell'immediatezza. «Quando il padre fu arrestato - spiega - erano stati sentiti in Questura. La moglie non parla l'italiano e ci sono stati dei fraintendimenti. L'indomani sono tornati per spiegare che non c'erano state né violenze né minacce da parte del marito durante la lite». Hanno negato anche una vita familiare segnata da maltrattamenti, ribadendolo anche al processo. Il giudice non li aveva creduti. Il giorno della lite per l'ombrellone che la donna avrebbe voluto bianco, non blu, che altrimenti oscurava la cucina, con le sue dichiarazioni la donna aveva fatto intendere che da 37 anni era vessata, umiliata e maltrattata. Secondo il giudice di primo grado, avrebbe ritrattato quando ha scoperto che il marito era stato arrestato. «L'uomo - spiega la difesa - era stato condannato sulla base delle dichiarazioni fatte quella sera, in un momento di grande concitazione. L'indomani madre e figlio hanno cercato di chiarire la situazione e lo hanno fatto anche con uno scritto». Il giudice di primo grado ha ritenuto che la famiglia (la madre è anche invalida al 50% per cento) subisse maltrattamenti, una situazione che in appello è stata valutata diversamente, con una sentenza di assoluzione che però non ha influenzato il giudizio nel procedimento per la falsa testimonianza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci