PORDENONE/UDINE - Il trend in salita era già iniziato dallo scorso ottobre e sta proseguendo anche adesso.
LE IMPRESE
Sono alcuni settori che stanno chiedendo in particolare le ore di cassa. Si tratta delle imprese di automotive che in gran parte lavorano per le case automobilistiche della Germania, ora in grossa difficoltà, ma anche la filiera del legno segna un ribasso legato soprattutto all’export in netta flessione a fronte del fatto che il mercato interno era già frenata. Tra i settori che aspettano una risalita c’è la gomma e la plastica che funzionano a scartamento ridotto anche a fronte della crisi dell’elettrodomestico e dell’Electrolux in particolare.
L’ELECTROLUX
Ed è proprio la fabbrica di Porcia che continua a preoccupare perche oltre alle eccedenze di personale che sono già state indicate dal vertice aziendale (86 impiegati tra Porcia e Pordenone) e 95 operai sino a giungo, però, al lavoro con i contratti di solidarietà, ha tutto un mercato dell’indotto in sofferenza. Il 22 febbraio ci sarà l’incontro al tavolo nazionale al ministero dell’Industria e del made in Italy con il ministro Urso, ma non si tratterà direttamente di Electrolux, ma di tutto il mercato dell’elettrodomestico in grossa flessioni in Italia e di fatto nell’intera Europa. Non è da escludere che lo stesso giorno, magari su insistenza del ministro pordenonese Luca Ciriani, il collega di Governo, Urso , possa affrontare anche la singola questione del gruppo Electrolux Italia. Sul posto ci saranno anche i rappresentanti sindacali del territorio. La seconda tappa, invece, sarà per il 4 marzo, quando l’azienda si aspetta la risposta sulla firma dell’accordo per le eccedenze degli impiegati. Dimissioni volontarie con un bonus incentivante di 72 mila euro senza l’introduzione di alcun ammortizzatore sociale. Il sindacato vorrebbe, invece, inserire nella discussione anche il futuro dello stabilimento di Porcia, il suo piano industriale e soprattutto le prospettive future. Intanto a giungo scadono i contratti di solidarietà degli operai in produzione, ma l’azienda in un precedente incontro si era già detta disponibile a rinnovarli ancora anche alla luce delle previsioni che darebbero da giugno un aumento dei volumi che in questi mesi restano ancora bassi e abbondantemente sotto il livello delle 750 mila unità annue, considerata la cifra di sopravvivenza dello stabilimento con gli organici attuali. Tra le vertenze sul territorio pordenonese ancora aperte, inoltre, c’è quella della Savio con il passo dell’azienda che ha disdetto in maniera unilaterale una parte dei patti incentivanti. Si sommano i problemi della Zml, della Nidek e della Jacuzzi, tutte aziende dove è attiva la cassa integrazione.