Topi, sporcizia e degrado in Calle degli Andadori. Il sopralluogo di Sindaco e assessore: «Abbiamo trovato di tutto»

Il recupero sarà lungo e difficile. Pesano i lavori fermi allo studiolo del Pordenone, il Comune deve aspettare

Mercoledì 6 Marzo 2024 di M.A.
Topi, sporcizia e degrado in Calle degli Andadori. Il sopralluogo di Sindaco e assessore: «Abbiamo trovato di tutto»

PORDENONE - Quando il sindaco Alessandro Ciriani e l'assessore Lidia Diomede hanno varcato il portone - che per tutti gli altri rimane ancora rigorosamente chiuso - hanno trovato praticamente di tutto. Ed è immediatamente diventata chiara una cosa: per riportare alla vita la bellissima Calle degli Andadori, che apre lo sguardo verso uno degli scorci paesaggisticamente più belli di Pordenone, ci vorrà molto tempo. Il piccolo vicolo, che misura circa 30 metri, è stato infatti definito in «condizioni pietose».

E c'entrano eccome anche i lavori di restauro che coinvolgono lo studiolo del Pordenone. A causa di un contenzioso con la ditta che si occupava del cantiere, infatti, l'operazione si è fermata. Ma i residui si vedono eccome.


LO STATO
I lavori per il recupero dello studiolo del Pordenone sono fermi da circa tre anni. Il problema, però, è che nel frattempo il materiale del cantiere è rimasto ai piedi della Calle degli Andadori, che adesso il Comune vuole riqualificare e inserire in un percorso storico di grande rilievo. «Abbiamo trovato davvero di tutto», ha spiegato a chiare lettere il primo cittadino di Pordenone, Alessandro Ciriani. Materiale ormai marcescente, perfino dei ratti. Nella calle da recuperare regna al momento una situazione di degrado. «E noi potremo intervenire solamente una volta terminati i lavori relativi allo studiolo del Pordenone», ha confermato ancora Alessandro Ciriani. «Ci vorrà tempo - ha proseguito il primo cittadino - perché dovrà essere coinvolta anche la Soprintendenza». Un altro problema, poi, riguarda la pendenza molto elevata del piccolo vicolo, che in qualche modo dovrà essere superata per rendere la stradina accessibile anche alle persone a mobilità ridotta.


IL QUADRO
Calle degli Andadori è stata definitivamente dichiarata di proprietà del Comune dopo una lunga battaglia legale terminata a fine 2023 in Cassazione. «Il tratto di mura medievali di Calle degli Andadori è una delle ultime testimonianze dell'antica cinta muraria, smantellata in buona parte in epoca Napoleonica», si legge nel sito del Fai. La calle degli Andadori fu anche al centro di una petizione che riguardava la salvaguardia delle antiche mura cittadine. La missiva poneva la questione della riapertura del vicolo degli Andadori dal portico del ristorante "Al Gallo" e con un percorso, il più possibile proprio lungo le mura, giunga fino a piazza della Motta. Un tempo la stradina proseguiva fino a piazza della Motta: veniva attraversata dagli ebrei per raggiungere il monte della pietà.
Il Comune di Pordenone ha presentato 4 progetti strettamente legati tra loro per la rigenerazione di luoghi e servizi: il Parco Museo Antiche Mura, la messa in rete dei musei e del patrimonio culturale cittadino, lo sviluppo di un piano del turismo con una serie precisa di azioni correlate e un piano di comunicazione che parli il linguaggio dell'innovazione e della creatività. Per la loro realizzazione sono stati destinati dalla Regione 2 milioni 400 mila euro.
Il Parco Museo Antiche Mura consentirà di rigenerare un'area verde centrale di Pordenone circostante l'ex Pastificio Tomadini, situata nella parte posteriore dell'abside del Duomo di San Marco e caratterizzata da pregevoli peculiarità, sia sotto il profilo storico e architettonico, che in ambito naturalistico. «Il progetto aveva spiegato a suo tempo il sindaco Alessandro Ciriani si inserisce in un contesto più ampio legato alla riqualificazione di un edificio di archeologia industriale quale l'ex Tomadini, al recupero dell'antica calle degli Andadori parte più antica e tra le più misteriose di Pordenone e alla valorizzazione delle mura della nostra città, elemento identitario ed iconico per i pordenonesi. Inoltre, la prossimità al Museo di Storia naturale Silvia Zenari creerà una continuità culturale e scientifica in una città che si apre a cittadini e turisti. Insomma, un'area di grande valore storico e di biodiversità, per la cui rigenerazione è previsto 1 milione 800 mila euro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci