Calcio, fallimento del Pordenone: il Fisco insegue undici milioni di euro

Sabato 17 Febbraio 2024
Calcio, fallimento del Pordenone: il Fisco insegue undici milioni di euro


PORDENONE In quella sfrenata corsa contro il tempo, ingaggiata la scorsa estate per evitare il fallimento, il Pordenone Calcio si era affacciato alla procedura di concordato in continuità con un'insolvenza stimata in 20 milioni di euro. Erano le cifre del "tramonto neroverde" decretato il 31 ottobre 2023 dal Tribunale di Pordenone con l'apertura della liquidazione giudiziale. Oggi, a una settimana dall'adunanza dei creditori per l'esame dello stato passivo, il totale del debito non è stato ancora ufficializzato. Si sa, però, che le domande di insinuazione al passivo valutate dal curatore Gianluca Vidal sono state 144. Il conto più pesante è quello presentato dall'Erario, che attraverso l'Agenzia delle entrate si è fatto avanti reclamando crediti per un ammontare di undici milioni di euro.

Il piano, in cui i creditori saranno distinti per classe, dovrà essere esaminato dal giudice delegato Roberta Bolzoni. Poi, il 27 febbraio, in mattinata si terrà l'udienza per l'esame del passivo. Nel gruppo dei creditori privilegiati ci saranno i dipendenti, l'Inps e l'Agenzia delle entrate. Importante anche la fetta rappresentata dagli istituti di credito.

LA PROCEDURA
Il percorso è ancora lungo. In questi mesi il curatore, esperto di diritto sportivo e già nominato nella fase concorsuale aperta il 22 giugno, ha dovuto ricostruire la situazione contabile degli ultimi anni del Pordenone calcio. Un compito non facile. Su quelle carte ci ha lavorato (e continua a farlo) il sostituto procuratore Monica Carraturo, che gestisce il fascicolo d'indagine affidato alla Guardia di finanza e che ha innescato la richiesta di fallimento. E per mesi ci hanno lavorato due studi legali pordenonesi - quello di Roberto Casucci e quello di Bruno e Antonio Malattia - che avevano predisposto un piano di rilancio fondato su un fabbisogno concordatario di circa 4,2 milioni di euro. In cassa, era stato detto, c'erano circa 400mila euro. Altre risorse erano state indicate come crediti verso società sportive e sponsor. Nel momento in cui il presidente della società sportiva, Mauro Lovisa, ha rinunciato al concordato, il Tribunale ha dato trenta giorni di tempo ai creditori per insinuarsi nel passivo, ma non è detto che la lista dei 144 sia completa, perché all'angolo ci possono essere sempre le istanze tardive da valutare.

L'ALTRA PROCEDURA
In Tribunale - aperta a metà dello scorso novembre - c'è un'altra procedura che riguarda personalmente l'ex presidente dei ramarri, Mauro Lovisa, ed è distinta dal fascicolo che riguarda la società sportiva. Si tratta di un procedimento unitario per la ristrutturazione del debito seguito sempre dagli studi legali Malattia e Casucci. È stato assegnato al giudice Bolzoni, che a sua volta si è affidata al curatore del Pn Calcio, Vidal. In questo caso è stata ottenuta una proroga per depositare una proposta per ripianare il debito. L'ultimo giorno utile per presentare il piano al Tribunale è il 15 marzo.
 

Ultimo aggiornamento: 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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