PORDENONE - Non è sicuramente uno dei locali storici della città, ma il “Barbacco” che si trova in Vicolo delle Acque era comunque entrato nel cuore dei pordenonesi che frequentano quella parte di centro storico dove in pochi metri si trovano alcuni dei bar che sono frequentanti dal maggior numero di clienti rispetto agli altri locali di Pordenone. Resta il fatto che il titolare, Daniele Nunnari, ha deciso di passare la mano e di chiudere.
LA BATTAGLIA
E lo ha annunciato nella maniera più semplice possibile, anche se da tempo aveva fatto sapere la sua intenzione. Un foglio A4 sulla finestra a fianco della porta d’ingresso dove con il pennarello c’è scritta la decisione. “Siamo spiacenti - si legge - ma da sabato 11 maggio Barbacco terminerà la sua avventura”. Poi l’invito “Per il nuovo Caos che si verrà a trovare, seguiteci a Pasiano”. Segno evidente che l’intenzione è quella di aprire un nuovo locale lontano dal centro città.
VICOLO DELLE ACQUE
Del resto quel budello di strada, pur essendo piazzato in una delle zone tra le più caratteristiche di Pordenone perché in ogni caso è un tratto di uno dei vicoli del centro storico, non ha mai avuto un gran passaggio di persone. Come dire che bisogna proprio arrivare in quel posto. Non è tutto. Anche se non si trova su Vicolo delle Acque, praticamente di fronte al Barbacco c’è uno dei più vecchi bar di Pordenone, il Donney. È pur vero che le tipologie sono differenti, più votato a colazioni, pranzi veloci a mezzogiorno e incontri pomeridiani il Donney, decisamente più tarato per la vita notturna il Barbacco. Solo che poco distante c’è un’altra tipologia simile, l’Antica Drogheria. Insomma, il Barbacco ha deciso di gettare la spugna.
LA SITUAZIONE
Resta il fatto che fatte salve alcune attività che hanno un continuo afflusso di persone, i bar a Pordenone non godono di buona salute. Se è vero che ora arrivano (o dovrebbero arrivare, visti i capricci del meteo) le serate da dedicare ai lunghi aperitivi all’aperto, agli stuzzichini con il bicchiere di vino buono e la musica che fa voglia di restare a bere l’ultimo bicchiere, resta il fatto che solo in Corso Vittorio Emanuele o bar o comunque i locali pubblici sono quasi una quarantina, senza contare quelli all’interno delle calli. Tanti, troppi, per una città che si spopola nelle ore notturne durante la settimana, fatti salvi i week end, e a fronte della continua crisi che costringe i clienti a sedersi sempre di meno in un locale pubblico.
CAMBIO DI ROTTA
Non a caso il sindaco e l’assessore al Commercio, Elena Ceolin, hanno deciso di dare una ulteriore mano ai pubblici esercenti cercando di qualificare sempre di più l’offerta in modo che non ci sia una strenua concorrenza per una tazzina di caffè, ma che ci possano essere varie tipologie di prodotti da offrire ai clienti in modo da differenziare anche la possibilità di scelta. In più sta andando avanti a passi svelti anche il Great Distrect, il distretto del commercio che dovrebbe contribuire con contributi. Chissà se queste iniziative basteranno.