Este. Frontale micidiale contro il camion: morti due coniugi. Lo strazio della figlia: «Erano appena stati a trovare mio fratello»

Schianto sulla Sr10Var, nel Padovano, il conducente dell'auto è stato colto da un malore improvviso mentre era alla guida e ha invaso la corsia opposta

Martedì 12 Marzo 2024
Graziano Baldo e Ermiliana Toniolo, i coniugi morti nell'incidente a Este

Tragico incidente nel pomeriggio di lunedì 11 marzo sulla Sr10Var, all'altezza di Este: due coniugi impattano contro un camion e muoiono sul colpo. Le vittime sono due coniugi entrambi residenti a Carceri di Santa Caterina d'Este. A causa di un malore Baldo ha perso il controllo della sua vecchia Dacia Sandero e ha invaso la corsia opposta. In quel momento sopraggiungeva un camion di una azienda cementiera del Trevigiano che ha tentato ogni manovra per evitare l'utilitaria senza tuttavia riuscirci. Per l'urto violentissimo i due coniugi sono deceduti sul colpo. Il conducente del camion è stato accompagnato al pronto soccorso in stato di choc.

S.CATERINA D'ESTE (PADOVA) - L'improvvisa morte di Graziano Baldo e Ermiliana Toniolo lascia sgomenti i figli e i parenti. La figlia Elena, residente a Deserto d'Este, è sconvolta: «Mamma e papà erano andati a trovare mio fratello Filippo a Montegrotto Terme.

Di solito si fermavano da me per salutarci, ma oggi avevano un impegno. Erano dei grandi lavoratori, amorevoli con noi e con i nipoti, loro immensa gioia e orgoglio. Amavano viaggiare e stare in compagnia e hanno seguito mio fratello con il ciclismo».

Filippo, il figlio 49enne che si è precipitato sul luogo dell'incidente per riconoscere le salme, li aveva visti poche ore prima. In gioventù era stato un valoroso ciclista, arrivato al professionismo negli anni '90 e con all'attivo partecipazioni a competizioni di grande rilievo, come il Giro d'Italia ai tempi di Marco Pantani.
In tutta la sua carriera, Filippo aveva goduto del supporto del padre, che gli aveva trasmesso la passione per la bicicletta.


La vita dei due coniugi, dopo la pensione, era dedicata alla cura della casa e agli amatissimi nipoti, figli della loro figlia Elena. Li andavano a prendere a scuola e li seguivano amorevolmente. Tra gli hobby, oltre ai viaggi di piacere, anche il ballo liscio, che praticavano quando potevano nei fine settimana. Erano una coppia felice e sorridente, che godeva delle piccole gioie della vita.


«Meno male che oggi i bambini non erano con loro - racconta una delle cognate -. Altrimenti sarebbe stata una tragedia immensa. Io amo consultare i social e ho appreso della disgrazia nel pomeriggio. Ho visto le foto dell'auto incidentata sui siti di notizie e mi era parso di vedere la copertina marrone che mia cognata era solita mettere in macchina. Ma non avevo lì per lì pensato a loro».


Graziano ed Ermiliana abitavano a Carceri di Santa Caterina d'Este, in via Roma 99. Una grande casa famigliare come quelle di una volta, che confinava con quelle dei due fratelli di Graziano, Leopoldo e Arnaldo. Graziano aveva lavorato per molto tempo alla Italoforme di Este, mentre la moglie era stata dipendente di un'impresa di pulizie, attività cui si era dedicata anche dopo il pensionamento. Graziano, come tutti i Baldo, era originario di Carceri. La moglie, invece, di Boccon di Vo'. I tre fratelli abitavano vicini e si vedevano praticamente ogni giorno.
La cognata Francesca, moglie di Arnaldo Baldo, ha accolto la notizia con sgomento: «Erano due bravissime persone, in un attimo abbiamo perso due vite, amavano fare i nonni».


I Baldo sono una famiglia molto nota a Carceri: tra i fratelli di Graziano, la gente si ricorda di don Danilo, morto nel 2016 dopo una vita di missione in Terra Santa. Era stato per anni impegnato a Nazareth come economo della casa salesiana "Jesus Adolescent", che si occupa della formazione dei giovani. La sua testimonianza di fede l'aveva resa in tutto il Medio Oriente: dalla Cisgiordania a Israele, dall'Egitto alla Siria.
G.B.

Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 09:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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