Truffa del legname in 5 a processo: dichiaravano ​di comprare nei dintorni le biomasse per alimentare le centrali

La truffa ha determinato anche il versamento di incentivi attraverso denaro pubblico alle centrali di quasi 660 mila euro

Martedì 13 Settembre 2022 di Yvonne Toscani
Carabinieri forestali
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BELLUNO - Oltre 22mila tonnellate di legname, destinate a due centrali a biomassa bellunesi, sono state dichiarate provenienti da filiera corta senza averne in realtà i necessari requisiti. In breve: il cippato non era a chilometri zero o poco più, bensì arriva da più lontano. Forse addirittura dall'estero. L'operazione, ricostruita dai carabinieri forestali ha fruttato alla ditta forestale indebiti profitti per quasi 200mila euro. Non solo. La truffa ha determinato anche il versamento, da parte di Gestore Servizi Energetici, di incentivi attraverso denaro pubblico, alle centrali di quasi 660 mila euro. Su segnalazione dei militari forestali è stata quindi aperta un'istruttoria per danno erariale da parte della Corte dei Conti. Al termine dell'indagine e dell'istruttoria sono state rinviate a giudizio cinque persone, tra cui un tecnico libero professionista, per truffa e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche determinata dall'altrui inganno e falso in atto pubblico (operato dal funzionario ministeriale tratto, per l'appunto, in inganno).

La ricostruzione

I carabinieri forestali della stazione di Mel, guidati dalla Procura della Repubblica di Belluno, anche forti dell'esperienza maturata in un'analoga indagine (anch'essa sfociata in un rinvio a giudizio all'inizio di quest'anno), hanno controllato ingenti quantitativi di materiale forestale conferiti presso i due impianti, nel periodo compreso tra il 2015 e il 2018. Al centro dell'indagine dell'Arma sono finite esattamente 22.063 tonnellate. Anche in questo caso, i primi indizi a destare l'attenzione dei militari sono state le notevoli quantità inspiegabilmente elevate provenienti da 25 lotti forestali, situati nelle province di Belluno, Treviso, Vicenza e Trento.

Dall'indagine è emerso che il materiale era stato prodotto da una ditta forestale bellunese ed accompagnato da dichiarazioni mendaci finalizzate ad attestarne la filiera corta, anche tramite il concorso di un tecnico professionista che falsamente attestava quantitativi superiori di biomassa proveniente da determinati lotti boschivi ricompresi proprio nell'ambito territoriale della filiera corta. Ed alla fine è stato tratto in inganno anche il funzionario Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, addetto all'iter preventivo all'erogazione dei contributi.

Il paradosso

La produzione di energia da biomasse vegetali, essendo tra le fonti rinnovabili, gode di importanti incentivi economici; questo crea interesse per il particolare e nuovo settore legato alle filiere foresta-legno. Ciò ha certamente conseguenze positive, rendendo praticabili alcuni interventi che altrimenti sarebbero stati economicamente insostenibili, ma nel contempo può alimentare gli appetiti di soggetti che non hanno certo a cuore la sostenibilità energetica o la migliore gestione dei patrimoni forestali. Particolari incentivi sono poi previsti per la cosiddetta biomassa a filiera corta. Continuano, quindi, i controlli serrati, da parte delle autorità competenti, sul settore di quanto riconducibile alla biomassa, al legno, al pellet. Recentemente i funzionari del servizio antifrode dell'Agenzia delle accise, dogane e monopoli (Adm) di Trento hanno scoperto una frode dell'Iva nel commercio intracomunitario di pellet compiuta, tra il 2017 e il 2019, da due società trentine e una veneta. L'evasione stimata si aggira sui 600.000 euro. Dall'attività investigativa è emerso che le società trentine erano prive di struttura, di beni strumentali e intestate a persone che non avevano capacità né conoscenze per svolgere attività imprenditoriali. Si trattava di società create ad hoc con lo scopo di acquistare pellet da Paesi comunitari, per poi rivenderli ad acquirenti nazionali a un prezzo più basso, in completa evasione dell'Iva, senza presentare dichiarazioni fiscali.

Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 13:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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