Belluno. Presentate tutte le liste, ora la sfida per le elezioni provinciali è aperta

Giovedì 22 Febbraio 2024 di Giovanni Santin
Palazzo Piloni

BELLUNOCon l’ufficializzazione, arrivata ieri, della lista degli amministratori di centrodestra che correranno per il rinnovo del consiglio provinciale in calendario il prossimo 16 marzo, sono tre le compagini in lizza: il gruppo di centrosinistra, i civici (due liste svelate nei giorni scorsi) ed appunto il centrodestra, che per ultima ha reso noti i nomi dei candidati. Tra questi non c’è nessuno dei consiglieri provinciali delegati uscenti: da Danilo De Toni (Turismo), a Mattia Gosetti (Difesa del suolo) a Loris Scopel (Trasporti).

I CANDIDATI

Ecco i nomi: Massimo Bortoluzzi (consigliere comunale di Alpago, Fratelli d’Italia), Silvia Calligaro (sindaco di Vigo di Cadore, Fratelli d’Italia), Donatella De Pellegrin (consigliere comunale di Belluno, civica), Denise Guadagnin (vice sindaco di Seren del Grappa, Lega), Sara Laveder (consigliere comunale di Gosaldo, civica), Alberto Peterle (sindaco di Alpago, Forza Italia), Marzio Sovilla (consigliere di Belluno, Lega), Alberto Vettoretto (consigliere di Feltre, Lega), Alessio Zanella (sindaco di Lozzo di Cadore, Forza Italia) e Carlo Alessandro Zisa (consigliere di Cortina d’Ampezzo, civica).

LA PRESENTAZIONE

Silvia Calligaro, presidente del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia: «La lista vede la partecipazione non solo dei tre principali partiti di centrodestra – Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega - ma anche di quelle realtà civiche che del centrodestra condividono visione e valori. Condividiamo con tutte queste realtà la voglia di cambiare e di fare per il bene dei nostri concittadini, delle amministrazioni, delle categorie economiche e di tutte le realtà del territorio. Tutte le vallate della nostra provincia sono rappresentate in questa lista, per garantire rappresentatività e capillarità nel territorio».

IL RETROSCENA

Ma una fonte del centrodestra che chiede di restare anonima suggerisce questa lettura: «Per la Lega non c’è nessuno di chi è stato in consiglio provinciale nella tornata precedente. Come mai? Agli occhi del partito hanno la colpa di aver collaborato con il presidente Padrin per il bene della provincia e quindi di essersi anche opposti alla regione, ed ai suoi rappresentanti leghisti, e al segretario provinciale». Un teorema che sembrerebbe smentito dalla presenza in lista di Massimo Bortoluzzi. In realtà Bortoluzzi sarebbe proprio la conferma di questo schema, perché è un ex Lega, messo fuori dal partito quando, dopo non essere stato indicato come candidato sindaco in Alpago, si era presentato con un’altra lista. Ed ora si presenta con Fratelli d’Italia.

LA CONDIVISIONE

Ma le parole dei coordinatori mostrano unità. Esprime la sua soddisfazione per l’esito dei confronti che hanno portato alla definizione della lista anche Dario Scopel, coordinatore provinciale di Forza Italia: «Il lavoro condotto assieme alle altre forze dell’area di centrodestra in queste settimane ha portato alla creazione di una lista condivisa, in cui trovano il giusto equilibrio le rappresentanze di competenze e territori unite ai nomi di candidati certamente validi. Come abbiamo più volte ribadito, il Bellunese si trova in un momento epocale per il proprio futuro, in cui deve confrontarsi con grandi criticità, come quella dello spopolamento, ma gode al contempo di straordinarie possibilità, come quella offerta dalle Olimpiadi del 2026». La Lega bellunese è l’unica in Veneto che correrà alle provinciali assieme agli alleati di centrodestra. Che il segretario provinciale della Lega Andrea De Bernardin spiega così: «Una particolarità dovuta certamente ai buoni rapporti a livello locale con Fratelli d’Italia e Forza Italia, ma anche dalla specificità del territorio. Dobbiamo poi scontrarci con la legge Delrio, una norma astrusa. Un esempio? Questo rinnovo del consiglio provinciale, un organo dalla durata di due anni a fronte dei quattro anni assegnati al mandato del presidente. Auspico quindi che si possa al più presto superare e ritornare all’elettività diretta».

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