Una evasione fiscale da circa 23 milioni di euro nel settore del commercio di tartufi è stata contestata ad una società di Sora dalla Guardia di Finanza di Frosinone.
Durante le investigazioni, ipotizza la Guardia di Finanza, è stato rilevato il trasferimento di circa 7,3 milioni di euro verso un conto corrente intestato alla società ed aperto presso una banca in Bulgaria ma sconosciuto nelle scritture contabili. Quel conto, secondo le accuse, veniva utilizzato per operazioni commerciali all’estero in totale evasione d’imposta. Per questa fattispecie il legale rappresentante della società è stato denunciato con l’accusa di autoriciclaggio.
A quel punto la Procura della Repubblica di Cassino ha disposto la verifica fiscale nel periodo che va dal 2019 al 2022. Qui, secondo i finanzieri, è emerso un maggior reddito imponibile per circa 21 milioni, dovuto a ricavi non dichiarati e costi non deducibili. Inoltre viene ipotizzata anche un’evasione dell’Iva per 1,4 milioni.
Dall’esame dei documenti è stato ipotizzato anche il reato di frode: oltre 21 tonnellate di tartufi infatti sarebbero stati venduti come italiani ma in realtà provenivano dall’Iran. Al termine delle operazioni l’imprenditore è stato denunciato per: occultamento di scritture contabili, dichiarazione infedele, omesso versamento di Iva, frode in commercio.