Ponte degli Alpini, il Tar respinge
la sospensiva: «Via ai lavori»
Comune: subito contratto con Inco

Giovedì 7 Aprile 2016
Ponte degli Alpini, il Tar respinge la sospensiva: «Via ai lavori» Comune: subito contratto con Inco
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BASSANO - Adesso i lavori al Ponte degli Alpini possono partire. La cosa va detta a labbra strette, perché tanti sono stati gli ostacoli finora e non si sa quali altre sorprese possano emergere nella estenuante telenovela. Ma il Tar Veneto, con ordinanza n. 172/2016, ha respinto la domanda di sospensiva avanzata dalla Nico Vardanega srl, condannando la stessa a pagare le spese (duemila euro) per la fase cautelare al tribunale amministrativo.

«L'ordinanza - si legge in un comunicato del municipio - è ampiamente motivata nel merito, con riferimento al fatto che il ricorso non appare sostenuto da idonei elementi proprio in pieno accoglimento di quanto sostenuto dal Comune di Bassano». Ora, dice l'amministrazione Poletto, c'è il nulla osta alla stipula con massima urgenza del contratto, quindi con la trentina Inco srl, e alla consegna dei lavori.

Il ricorso della Vardanega srl di Borso chiedeva l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, del provvedimento che aveva escluso l'azienda trevigiana dalla procedura per l'affidamento dei lavori di restauro e consolidamento del Ponte Vecchio. Comune di Bassano e l'impresa Inco srl di Pergine Valsugana si sono costituiti in giudizio, il Tar (presidente Maurizio Nicolosi, relatore Silvia Coppari, referendario Enrico Mattei) si è erpresso contro la richiesta di sospensiva, affermando che «il ricorso non appare sostenuto da idonei elementi» e che pur essendo la Vardanega in possesso dell'attestazione Soa (certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti pubblici, con i requisiti richiesti soddisfatti da un’altra impresa ausiliaria, il consorzio casertano Alma grazie al sistema dell'avvalimento), tuttavia «gli automezzi specificamente indicati quali risorse messe a disposizione dal Consorzio Stabile Alma con contratto di avvalimento, di cui la ricorrente ha dichiarato di volersi avvalere per la dimostrazione del possesso del requisito mancante, sono risultati di proprietà non del Consorzio ma di un consorziato e di un privato cittadino non aderente al Consorzio»: il Tar quindi cita quanto già messo nero su bianco dalla Commissione Unica di Committenza che per questo motivo escluse la Vardanega.

Inoltre, scrive il Tar, «dallo statuto del Consorzio Alma non emerge alcun obbigo a carico dei consorziati di mettere a disposizione del consorzio medesimo i propri mezzi» e che quindi non appare comprovata, da parte del Consorzio, l'effettiva disponibilità delel risorse che si è impegnato a fornire». La sospensiva pertanto è stata respinta e si dscuterà nel merito  il ricorso in udienza il 6 luglio 2016. 

Ultimo aggiornamento: 16:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA