Circolare choc del preside al liceo:
«Voti secretati fino agli esami»

Mercoledì 13 Aprile 2016 di Paola Gonzo
Circolare choc del preside al liceo: «Voti secretati fino agli esami»
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BASSANO - Il preside secreta i voti degli alunni e gli oltre duemila studenti si ribellano. Non ha precedenti l’iniziativa di Gianni Zen, dirigente scolastico del liceo Brocchi di Bassano, una delle scuole più popolate del Veneto, che ieri mattina ha diramato una circolare facendola portare dai bidelli di classe in classe: «Le valutazioni numeriche delle prove scritte e orali non saranno più comunicate né inserite sul registro elettronico fino ai due giorni precedenti lo scrutinio finale». La motivazione? «Favorire un atteggiamento di maggior responsabilità da parte degli studenti che devono studiare per imparare e non in funzione del voto».

Verifiche e interrogazioni "al buio", dunque? Ne è nato un polverone. Anche perché l’ordine, che ha colto di sprovvista perfino la maggior parte degli insegnanti, è stato diffuso in maniera irrituale dal personale Ata, mentre il preside era assente per un convegno. Immediate le richieste di spiegazioni da parte degli alunni che hanno stretto d’assedio i professori, forti i dubbi sulla legittimità del provvedimento che tra l’altro toglierebbe agli studenti la possibilità di capire quali materie dover raddrizzare nelle ultime settimane dell’anno scolastico.

Ma sulla vicenda Zen, ieri impegnato fuori Bassano, ha opposto il suo «no comment», precisando che tutto si chiarirà presto. Nel corso del pomeriggio si è fatta strada l’ipotesi che possa essersi trattato di una provocazione a fini didattici, certo comunque assai irrituale e che ha generato ansia negli studenti. Anche perché della circolare ieri sera non c’era ancora traccia nel sito web della scuola.

«Siamo quantomeno perplessi - affermano alcuni alunni delle classi quinte della scuola - in quanto riteniamo che sia un nostro diritto conoscere le valutazioni che ci vengono assegnate dal momento che, alla fin fine, verremo tutti valutati in base a quelle, soprattutto al termine del percorso quinquennale, all'esame di maturità. Se si vuole riformare l'intero sistema educativo italiano, si giudichino gli studenti con altri metodi: se però il metro rimane quello del voto, ci spetta conoscerlo volta per volta, su questo non si discute».

Non è nuovo il piglio anticonformista del preside Zen, e sono quindi molti gli interrogativi in merito ad un provvedimento che fa a pugni con l’impegno alla trasparenza da sempre vantato dal mastodontico istituto bassanese. Che di recente ha avviato un percorso didattico incentrato proprio sul tema della legalità.

Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 18:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA