Le circolari choc al liceo, il preside
scopre le carte: esperimento
«Test-legalità chiesto da due classi»

Giovedì 14 Aprile 2016 di Paola Gonzo
Liceo Brocchi di Bassano
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BASSANO - Un esperimento sociale. Ecco spiegate le circolari choc diffuse tra ieri e oggi al liceo Brocchi - una riguardante l'oscuramento delle valutazioni scolastiche e l'altra la riduzione dell'orario della ricreazione - che hanno scatenato un tale scompiglio a livello nazionale e ministeriale da spingere il preside Gianni Zen a scoprire le carte prima del tempo. Uno scherzetto sul quale già stamattina aleggiava più di qualche sospetto e che stava per costare caro al preside del popoloso liceo cittadino, tuttavia entusiasta e fiero della riuscita dell'esperimento, che viene spiegato ora in una lettera indirizzata a studenti, docenti e genitori.

Le circolari choc, le proteste: svelato l'arcano


«Tutto è nato - spiega il dirigente scolastico - da una richiesta giuntami da un paio di classi del liceo che mi hanno chiesto di prestarmi ad un esperimento per testare le reazioni di studenti ed insegnanti di fronte ad un ordine perentorio e palesemente illegittimo da parte del preside. L'obiettivo era quello di far discutere la scuola di fronte a tali provvedimenti, per poi svelare l'arcano nel corso dell'assemblea di istituto in calendario lunedì prossimo. La scuola - prosegue Zen - è contesto di maturazione culturale, educativo, formativo e vanno quindi ringraziati i ragazzi ideatori del progetto per la loro bella "provocazione"».
 
Gli studenti, va detto, non avevano chiaramente accolto positivamente gli ordini del dirigente: alcuni lo avevano cercato ieri per un confronto, altri si erano scatenati sui social in commenti negativi, altri ancora nel corso della ricreazione di stamattina erano saliti sulla sommità del cancello d'ingresso per appendere un cartello scritto a pennarello, simbolo del loro dissenso ("Il 1. aprile è già passato. Non siamo burattini").
 
Le riflessioni nate da questo esperimento saranno dunque oggetto di discussione all'interno dell'assemblea di istituto in calendario lunedì prossimo. Intanto, viste le proteste e lo sconcerto, un primo risultato è arrivato: nei ragazzi gli anticorpi ai diktat ci sono... La vicenda comunque ha suscitato un vespaio e dopo la notizia divulgata dal Gazzettino ha fatto il giro dei social e d'Italia. Con minacce di azioni legali: Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti, ha bocciato l'idea e l'ha definita priva di valore pedagogico, richiamando anche lo Statuto dei diritti delle studentesse e degli studenti. «Qualora il dirigente scolastico non avesse intenzione di fare passi indietro, ci attiveremo - aveva avvertito Lampis parlando con l'Ansa - valutando anche le vie legali». Poco dopo però è stato svelato l'arcano: si trattava di un test sulla legalità concordato all'interno della scuola.
Ma la prima "originale" circolare è stata letta anche al di fuori.

Ultimo aggiornamento: 19:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA