Tenta di violentare una ragazza picchiata con la cintura: condannato

Venerdì 15 Settembre 2023 di Enzo Beretta
Tenta di violentare una ragazza picchiata con la cintura: condannato

Condannato a un anno e mezzo di carcere dal tribunale di Perugia un colombiano di 20 anni finito sotto processo con l’accusa di tentata violenza sessuale nei confronti di una ragazza: stando a quanto emerso l’imputato ha tentato di costringere la giovane a subire rapporti sessuali: «La afferrava per il collo - si legge nel capo di imputazione - la buttava sul letto, cercava di legarle le mani e di spogliarla, le strappava i pantaloni e la percuoteva con una cintura».

La persona offesa è riuscita a difendersi opponendo resistenza in un paio di circostanze. All’uomo viene contestata anche l’aggravante di aver usato un coltello da cucina.

«Si ritiene che l'imputato abbia agito con consapevolezza di piena volontà nel tentativo di compiere atti sessuali in danno della giovane - si legge nelle motivazioni della sentenza -. Questo emerge non solo dalla ripetitività delle condotte nell'arco temporale di circa tre mesi ma anche dalle stesse modalità concrete dell'azione criminosa, finalizzate a invadere la sfera intima della persona offesa. Nell'episodio del dicembre 2020 non ha agito di impeto ma ha provocato la persona offesa prima di rinchiuderla in camera da letto contro la sua volontà e di raggiungerla dopo essersi procurato giochi erotici e strumenti di piacere».

Proseguono i giudici: «In entrambi gli episodi di tentata violenza sessuale in danno della persona offesa l'imputato ha dimostrato un profondo disagio interiore, tanto da compiere in una delle due occasioni di aggressione atti di autolesionismo, espressivi di intenti suicidiari. L'istruttoria dibattimentale non ha offerto spunti credibili in ordine ad una ricostruzione alternativa degli accadimenti; la circostanza che l'imputato abbia preferito rimanere assente per tutta la durata del processo ha ulteriormente impedito di tener conto di eventuali giustificazioni del proprio comportamento, che avrebbe potuto fornire al fine di contrastare l'ipotesi accusatoria».

E ancora: «In entrambe le occasioni l'imputato ha compiuto atti idonei, diretti in modo non equivoco, ad abusare sessualmente della donna a fronte della manifestazione di dissenso della vittima (si esplicita che per fatti concludenti, chiaramente indicativi della contraria volontà della persona offesa), non riuscendo tuttavia nell'intento a fronte della strenua resistenza opposta dalla giovane donna». Il pubblico ministero Mario Formisano aveva chiesto per l'imputato, difeso dall'avvocato Michele Gamboni, una condanna a tre anni di reclusione. La sentenza è stata emessa dai giudici Carla Maria Giangamboni, Lidia Brutti ed Elena Mastrangeli.

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