Riforma della scuola, un anno in meno negli istituti tecnici: a Padova è pioggia di «no»

Mercoledì 17 Gennaio 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 07:16

La lettera dei docenti

Ecco il testo prodotto da molti insegnanti del Marconi. «I docenti e le docenti che hanno firmato questo documento esprimono la loro contrarietà in merito alle modalità e ai contenuti della riforma dell’istruzione tecnica, in discussione in questi mesi alle Camere. Come già evidenziato anche dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, questa ambigua riforma manca del fondamentale aspetto della condivisione con l’utenza e il personale docente. Ancora una volta appare chiara la volontà di mettere frettolosamente mano ad uno dei cardini portanti del sistema educativo nazionale, l’istruzione tecnica e professionale, eliminando quegli elementi che la caratterizzano e la dovrebbero caratterizzare prima di ogni altra cosa proprio come scuola, declassandola ad un ruolo secondario rispetto all’istruzione liceale, formalizzando di fatto un doppio binario, che ci ricorda un passato che credevamo ormai superato». Per gli insegnanti «in un momento particolare della storia del nostro paese, appena uscito da una pandemia che ha lasciato segni evidenti nei nostri giovani, impoveriti nelle relazioni interpersonali, impoveriti dal punto di vista culturale perché hanno potuto godere di “meno tempo scuola”, impoveriti oltremodo nel linguaggio e nei fondamenti del pensiero logico-matematico, come è stato fotografato a più riprese dai risultati Invalsi, appare quantomeno miope la volontà di impoverire ulteriormente l’istruzione tecnica compromettendone la vocazione prima, che è quella di essere agenzia educativa. La magia - ma a ben guardare l’illusione - di un’istruzione tecnica più rapida e snella per l’eliminazione del quinto anno, mantenendo le medesime conoscenze e competenze, non può essere accettata».

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