Il percorso delle mele: così cambia il prezzo dal campo alla tavola. A Bruxelles il corteo di Coldiretti su costi e regole

Domenica 25 Febbraio 2024, 12:15 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 08:40

IL KM ZERO

Fra l'altro negli anni il ruolo dell'intermediazione si è indebolito, a causa degli alti costi di gestione che gravano su cooperative e consorzi. Anche questo ha accentuato il fenomeno della vendita diretta da parte degli agricoltori, che in Veneto si è diffuso grazie alla legge regionale 7 del 2008 proposta da Coldiretti e sostenuta da 25.000 firme, la quale ha introdotto la norma del "km zero" favorendo il consumo dei prodotti locali nelle mense pubbliche e nella ristorazione privata. Attualmente la rete di "Campagna amica" si compone di 100 mercati degli agricoltori, di cui 7 coperti, nonché di circa 1.000 spacci aziendali accreditati, dove viene praticata la filiera corta.
Stando ai dati forniti dall'associazione di categoria, il sistema veneto sviluppa con tale modalità un fatturato annuo pari al 10% di quello nazionale, quindi 350 milioni di euro. «Questa è un'ottima formula osserva l'imprenditore anche per promuovere l'educazione alimentare del consumatore. La grande distribuzione organizzata lavora per standard, ma io non ho lo stampo per fare le mele: al banchetto di quartiere posso far capire al cliente che un frutto un po' più piccolo, è comunque buono, perché gli spiego come lo produco. Il problema è che la vendita diretta non è di facile gestione per un prodotto come questo: alla cooperativa posso consegnarne un autotreno intero, invece al mercatino riesco a vendere una piccola quantità alla volta. E tutto il resto?».

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