Padova. Spaccio di droga oggi, la cocaina piace di più della marijuana. I pusher fanno gli affari al telefono, non più in strada

Sabato 20 Gennaio 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 17:05

Le zone

Fino a pochi anni fa, grossomodo prima della pandemia, in città vi erano zone altamente attenzionate dalle forze dell’ordine per lo spaccio. Oggi il fenomeno è lungi dall’essere scomparso, ma ha assunto altre forme. A fasi alterne, gli assuntori più o meno assidui alla ricerca di pusher sapevano dove andare: i giardini dell’Arena e parco Europa (prima delle riqualificazioni), il quadrante tra piazzale Stazione-via Tommaseo-via Valeri e via Bixio, la passeggiata Miolati, l’area di galleria San Carlo all’Arcella. Bastava presentarsi lì, guardarsi attorno per far capire di non essere di passaggio, ed ecco avvicinarsi qualche giovane pronto a offrire la merce.
Ora questo fenomeno è molto meno diffuso. Lo si trova ancora attorno alla stazione, ma la rete dello spaccio si è capillarizzata, digitalizzata e decentrata. In strada i pusher ci sono, ma non si affollano in quelle zone precise e sempre identiche come un tempo. Vengono indirizzati in tutti i quartieri, talvolta in luoghi di grande passaggio comodi per i clienti in auto (come parcheggi o piazzole), altre volte in luoghi appartati (parchetti o lungargini). Non sostano per ore in attesa di clienti di passaggio, ma si appostano per consegne concordate e rapidissime.

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